mercoledì 24 aprile 2013

Sayonara! - Far East Film Festival


Buongiorno a tutti, cari lettori!
Questo breve post è solo per farvi sapere che da oggi a domenica sarò a Udine al Far East Film Festival, un festival cinematografico giunto alla sua quindicesima edizione dedicato al cinema orientale.
Io non conosco assolutamente nulla di questo cinema e quindi non vedo l'ora di scoprire qualcosa in più!

Ho finito di leggere "Vernice fresca", che mi ha lasciato molto soddisfatta, e domani in treno inizierò "Il trono di spade" di Martin.
A domenica! :)

domenica 21 aprile 2013

Wish List #36


Buonasera! Il libro di oggi è un titolo che mi incuriosiva già da qualche tempo. L'ho trovato più volte tra i blog che frequento e ne ho sentito parlare bene in giro, ma per me è sempre rimasto un titolo sconosciuto. Finalmente oggi ho letto la trama e non ho potuto fare a meno di rimanerne affascinata. Se qualcuno di voi l'ha già letto, cosa ne pensate? :)

"Follia", Patrick McGrath
Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.
Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

mercoledì 17 aprile 2013

WWW Wednesday #39


Questa è una rubrica settimanale, creata dal blog americano Should Be Reading. Per partecipare a questo giochino bisogna rispondere a tre domande, per poter condividere con tutti le nostre letture. 

  • What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
  • What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
  • What do you think you’ll read next? (Quale libro pensi sarà la tua prossima lettura?)

Dopo uno stop di due mesi, oggi ho voglia di condividere con voi le mie letture. Terminata la lettura de "I miserabili" di Hugo, di cui ancora devo scrivere un commento, mi sono dedicata a un paio di letture più leggere, "L'ultima amante di Hachiko" di Banana Yoshimoto (recensione) e "Orfeo emerso" di Jack Kerouac (recensione). Entrambi i libri fanno parte della mia personale Sfida dell'alfabeto di quest'anno, che per ora conta solo tre libri letti su ventisei. Ho in lettura "Vernice fresca" di Antonio Grassi, che si sta rivelando davvero un ottimo romanzo ben scritto con una trama molto articolata. Quando avrò terminato questo giallo sull'ingegneria genetica ho una schiera di libri desiderosi di farsi leggere. Se non cambio idea, penso che comincerà a leggere "Il trono di spade" di G.R.R. Martin.

What are you currently readung? (Cosa stai leggendo?)
"Vernice fresca" di Antonio Grassi.

Sul comodino

What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
"Orfeo emerso" di Jack Kerouac.


What do you think you’ll read next? (Quale libro pensi sarà la tua prossima lettura?)
"Il trono di spade" di George R.R. Martin.


Quali sono le vostre letture di questa settimana?
Stay Tuned! :)

martedì 16 aprile 2013

Recensione: "Orfeo emerso", Jack Kerouac

Orfeo emerso
Jack Kerouac
Titolo originale: Orpheus emerged
Pagine: 125
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: € 14,00

Trama
"Orfeo emerso" è un breve romanzo di Jack Kerouac scritto dal capofila della Beat Generation a soli ventitre anni. Racconta le passioni, i sogni, gli amori e i conflitti di un gruppo di giovani universitari "bohémiens" in cerca della propria verità. Opera parzialmente autobiografica, a cui Kerouac mise mano dopo aver incontrato Allen Ginsberg, William Burroughs e gli altri amici con cui avrebbe dato vita alla Beat Generation, "Orfeo emerso" può essere oggi letto come un singolare "ritratto dell'artista da giovane", in cui già si distingue l'inconfondibile voce dello scrittore capace di esprimere lo spirito di una generazione e di intere generazioni a venire.

Autore
Jack Kerouac
Jack Kerouac nacque nel 1922 a Lowell, Massachusetts, da una famiglia di origine franco-canadese. abbandonati gli studi universitari, iniziò una vita da vagabondo e viaggiatore lungo le strade degli Stati Uniti d'America esercitando i più diversi mestieri. All'inizio degli anni Cinquanta diede vita, con lla Ginsberg, Willian Burroughs e altri amici, al nucleo storico della Beat Generation. Nel 1957 pubblicò "Sulla strada", il romanzo che lo consacrò e che divenne il manifesto di un'intera generazione. Fra le opere narrative pubblicate in seguito, si ricordano i romanzi "I sotterranei" (1958), "I vagabondi del Dharma" (1958), "Big Sur" (1962), "Visioni di Gerard" (1963) e "Satori a Parigi" (1967). Di grande rilievo è anche la sua opera poetica, tradotta in italiano nelle raccolte "L'ultimo hotel" e "Il libro del blues". Morì in una clinica della Florida nel 1969.
Dal risvolto di copertina.

Recensione
Questo breve romanzo, opera giovanile di Kerouac, è stato scritto nel 1945, scoperto a circa trent'anni dalla morte. Come succederà anche in "Sulla strada", i personaggi di questo racconto sono degli alter ego di Kerouac stesso e dei suoi amici, incontrati all'università, con i quali fonderà il movimento della Beat Generation. Pur essendo un'opera minore, già si riescono a riconoscere gli elementi portanti del movimento anticonformista di cui l'autore fece parte.

Paul e Michael sono i comprimari di questa storia che si svolge in un campus universitario. Quello che Kerouac narra è più che altro una serie di avvenimenti che capitano a questi personaggi, senza avere una vera e propria trama da seguire. Giovani che studiano, che si ubriacano, che si innamorano, che sognano. Tutti i personaggi non possono non far venire in mente altri già trovati in "Sulla strada", per chi ha già letto il libro, mentre possono ben preparare il lettore per capire lo stile e le storie dell'autore, se ancora non l'ha fatto.
Personaggi bohémien e anticonformisti con riferimenti più volte citati, da Rimbaud alla disquisizione filosofica su Nietzsche. In questa storia, caratterizzata da un ritmo incalzante senza un filo logico vero e proprio, amore e odio, segreti celati e tradimenti animano la vita nel campus universitario.
Tra i vari personaggi che compongono il gruppo, ognuno ben distinto dall'altro, Paul e Michael, oltre a essere i protagonisti, emergono e rimangono impressi nel lettore per essere tanto diversi quanto simili e per il loro legame con la misteriosa Helen di cui non si sa nulla e che dal nulla compare. Un confronto tra Prometeo e Orfeo, l'uomo-artista, come si definisce Michael fino ad arrivare alla fine della storia. Un finale aperto ed enigmatico che lascia interrogativi nel lettore e che ognuno può interpretare in modo diverso.
Una storia un po' meno sulla strada, ma ricca delle atmosfere e delle ambientazioni che caratterizzano lo stile e la narrazione  dell'autore. Un'opera giovanile che già mostrava le grandi capacità di Kerouac.

Voto: 3,5/5

Il libro è acquistabile anche su libreriauniversitaria.it a questo link.

domenica 14 aprile 2013

Wish List #35


Questa è la prima puntata di "Wish List" del 2013 che scrivo con il sole splendente!
Bene, ieri sono stata a fare uno dei miei sopralluoghi in libreria, non ho comprato niente, ma ho trovato alcuni titoli interessanti. "Cronache marziane" è l'opera più famosa di Bradbury insieme a "Fahrenheit 451". Sebbene  non ami troppo il genere fantascientifico, questo libro mi ispira davvero tanto e sarà sicuramente uno dei miei prossimi acquisti.
"Le stelle del cane" di Peter Heller penso che sia un romanzo appena uscito, l'ho adocchiato infatti nella zona delle novità. Mi ha colpito in particolare la copertina, che mi è saltata all'occhio tra tutte quelle presenti e che nell'immagine qui sotto non rende per niente. Ho letto la trama e mi sembra un romanzo interessante, ma devo ancora decidere se farlo entrare definitivamente nella lista dei desideri.

"Cronache marziane", Ray Bradbury
Cronache marziane è una raccolta di ventotto racconti di fantascienza legati fra di loro dal tema comune della futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte.
"Le stelle del cane", Peter Heller
Il mondo come lo conosciamo non esiste più: l’umanità è stata decimata da una febbre globale e fatale. Hig è uno dei pochi sopravvissuti. A bordo di un vecchio Cessna, un cane come copilota, presidia volando un pezzo d’America che una volta si chiamava Colorado, più deserto di quanto non sia mai stato ma incredibilmente bello nella sua selvaggia desolazione. A terra lo aspetta il suo socio Bangley, che difende il loro territorio e le loro provviste sparando a vista su chiunque si avvicini. Hig no, lui non spara: lui è diverso. Nell’epidemia ha perso la moglie; non piange da anni; solo la pesca, la caccia, il ritrovato legame con la natura lo tengono in vita. E l’affetto per il cane Jasper, compagno silenzioso e sereno. Ma nel mondo alla fine del mondo non ci sono certezze. Si può perdere in una notte anche il poco che si possiede. Solo il desiderio di volare salva Hig da se stesso e lo porta a scoprire dentro un canyon un Eden abitato da un vecchio e da sua figlia: allevano animali, coltivano un orto. Un’oasi che accoglie Hig e lo consola. Eppure anche quel minuscolo paradiso corre rischi.

Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

mercoledì 10 aprile 2013

Recensione: L'ultima amante di Hachiko

L'ultima amante di Hachiko
Banana Yoshimoto
Titolo originale: ハチ公の最後の恋人
                                (Hachiko no saigo no koibito)
Pagine: 108
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: € 7,00

Trama
L'io narrante è Mao, una ragazza che vive con la madre in una comunità religiosa sorta attorno alla carismatica figura della nonna, guaritrice e veggente. La setta, dopo la morte della fondatrice, ha cominciato a tradirne gli insegnamenti e si è trasformata in impresa a scopo di lucro. Mao se ne allontana sempre più e in occasione di una delle sue fughe incontra una coppia di motociclisti. Chiama lei "mamma"; lui invece si chiama Hachi, è stato abbandonato da piccolo dai genitori hippies giapponesi in India e ai religiosi genitori adottivi ha fatto voto di ritirarsi su una montagna per dedicarsi a una vita ascetica. Con i due Mao instaura una relazione d'amore.

Autrice
Banana Yoshimoto è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Il desiderio di scrivere e l’ambiente in cui è cresciuta hanno in breve tempo fatto emergere il grande talento della giovane Banana che a soli ventiquattro anni era già famosissima grazie al suo primo libro, "Kitchen". Il suo stile caratterizzato da un linguaggio intimo e semplice è particolarmente apprezzato dai giovani che bene sanno cogliere la solitudine e il dolore del crescere tra i temi affrontati nei suoi testi. Ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire dalla prima opera, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Tra le sue opere più famose oltre al già citato "Kitchen", anche "Amrita" e "Tsugumi".

Recensione
Mao è una ragazza di quindici anni, all'inizio di questa storia, che viene accolta nella casa di quella che lei chiama "Mamma" e da Hachi, due ragazzi poco più grandi di lei. Mao è cresciuta nel "Villaggio dell'amore", una setta religiosa che è nata intorno agli insegnamenti della saggia nonna, che ora non c'è più. La nonna le aveva predetto che sarebbe stata l'ultima amante di Hachi e che sarebbe diventata una pittrice e così, quando conosce il ragazzo con quello stesso nome, capisce che quello che le aveva predetto l'ava era la verità.
Il giovane Hachi, cresciuto in India dopo essere stato abbandonato dai genitori, decide di farvi ritorno, per intraprendere un percorso di meditazione ascetica, isolandosi dal mondo. Mao sa che sarà l'ultima ragazza con cui Hachi avrà una storia d'amore, già al principio della loro relazione, sanno che dovrà finire in breve tempo. Proprio questa consapevolezza però, permetterà a entrambi di cominciare una nuova fase della loro vita.

La scrittrice giapponese, famosa in tutto il mondo e particolarmente apprezzata anche in Italia, si caratterizza per usare uno stile semplice e lineare, con frasi brevi e poche descrizioni. Si può dire che il suo sia uno stile delicato, così come le storie che racconta, incentrate sempre su temi quali la vita, la morte, l'amore e la dimensione soprannaturale. All'interno di questo romanzo è possibile trovarli tutti, ben amalgamati tra loro, purtroppo però non sono gestiti in maniera tale da riuscire a emozionare il lettore, creando una storia forte. Lo stile è ciò che riesce a far leggere con piacere questo libro, proprio per la capacità della Yoshimoto di trattare con delicatezza temi come la morte e portare il lettore in una dimensione sognante quando racconta fenomeni o esperienze soprannaturali. La storia invece ha molti alti e bassi.
L'autrice si cimenta in un romanzo di formazione, solo che la storia di Mao sembra molto lontano dalla realtà. I personaggi sono tratteggiati solo sommariamente senza avere tratti incisivi che permettono al lettore di affezionarsi a questi o a ricordarli terminata la lettura. Tutte le situazioni vengono vissute in maniera distaccata, anche se sconvolgono la vita del personaggio.
Alla fine della lettura non rimane niente e presto sarà un libro che si farà dimenticare.

Voto: 2,5/5

Il libro è acquistabile anche su libreriauniversitaria.it a questo link.

domenica 7 aprile 2013

Wish List #34


Settimana scorsa è saltato il solito appuntamento perché nessun nuovo libro si era aggiunto alla mia lista dei desideri. Il libro di questa settimana l'ho scoperto leggendo la recensione di Katerina. Mi ha colpito molto il fatto che sia stato scritto nel 1895, sicuramente un romanzo precursore dei tempi.

"La macchina del tempo", H. G. Wells
Uno scienziato, il Viaggiatore del Tempo, ha costruito una macchina che gli permette di viaggiare nel passato e nel futuro. Quella che leggiamo è la trascrizione del suo racconto, di quello che ha trovato andando avanti migliaia di anni. E non si è trattato di grandi città, di grandi progressi tecnologici: quello che il viaggiatore trova è una terra morente, una società annientata dalla sua stessa esagerazione.
Si tratta di una critica feroce allo status quo, e incredibilmente attuale nonostante il libro sia molto vecchio, un'inquietante profezia su quello che succederà agli uomini (non tanto alla terra).
La trama è tratta dalla recensione di Katerina, non avendone trovata un'altra decente in internet.

Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

sabato 6 aprile 2013

Recensione: Il muro

Oggi sono qui per parlarvi di un racconto molto breve che però mi ha particolarmente colpito. Pellegrino Dormiente, questo il misterioso nome che ha scelto lo scrittore di questo racconto, mi ha scritto ieri presentatomi quello che lui ha definito il suo "biglietto da visita". "Il muro" è un breve racconto di sole sedici pagine in cui, con uno stile curato e accattivante, l'autore riesce a raccontare un'ottima storia.

Il muro
Pellegrino Dormiente
Pagine: 16
Casa editrice: La mela avvelenata
Prezzo: gratuito
Scaricabile QUI
(formato ePub e PDF)
La Missione era sempre esistita, o almeno così tutti dice-vano. Gli Dei avevano fatto dono al Popolo di una accogliente e rigogliosa striscia di terra racchiusa tra il Grande Muro e il Mare Dolce. Non avevano preteso sacrifici di sangue e libagioni, né imposto leggi e divieti, ma solo chiesto che la Missione venisse compiuta.
Così comincia questo racconto, catapultando il lettore all'interno della vicenda. La storia si sta svolgendo senza riferimenti di tempo o luogo, lasciando il lettore spaesato. Durante la narrazione, in maniera molto fluida, vengono snocciolati dei tasselli che permettono al lettore di dipanarsi all'interno della storia, iniziando ad avere un'idea più precisa di dove si svolge la vicenda.
La narrazione in prima persona consente di immedesimarsi nel personaggio e allo stesso tempo di immaginarselo a piacimento, visto che non ci sono delle descrizioni precise. Sono personaggi senza nome, identificati solo dalle loro azioni. Il lettore lavora con la propria immaginazione anche per quanto riguarda le ambientazioni, ancora più sommariamente descritte. In queste poche pagine l'autore si è concentrato esclusivamente sulla vicenda che è ben costruita dall'inizio alla fine.
Molte domande nascono nel lettore una volta conclusa la lettura, dimostrando come lo scrittore sia riuscito nel suo intento: suscitare curiosità. E' uno di quei racconti che vorrei fosse durato altre trenta pagine, capire cosa sarebbe successo al protagonista, ma l'abilità di un buon scrittore deve essere percepita anche in un racconto breve.

L'autore ha registrato una versione audio che ho ascoltato. E' stato molto piacevole ascoltarlo, in particolar modo grazie alla modulazione di voce. Non usando mai un tono monotono, si riescono a percepire le emozioni del protagonista e quello che sta accadendo intorno a lui. Ingegnoso l'uso di pochi ma azzeccati effetti sonori che non mi aspettavo.


Se avete poco tempo a disposizione, ma volete leggere qualcosa di intrigante vi consiglio caldamente questo racconto che potete scaricare gratuitamente QUI o anche ascoltare su Youtube.

mercoledì 3 aprile 2013

In uscita: "Come se fosse ieri" di Irene Vanni

Tutti, nessuno escluso hanno avuto (presto o tardi) una passione sfegatata per un gruppo musicale. Non importa se è stata una boyband sparita nel nulla o una che ha fatto la storia, i Backstreet Boys o i Queen, ma un gruppo musicale ha segnato alcuni anni particolari della nostra vita, in special modo l'adolescenza.
Per le protagoniste di "Come se fosse ieri" sono stati i Duran Duran e Irene Vanni racconta la loro storia nel suo nuovo libro, edito da Fabbri Editori e disponibile oggi in tutte le migliori librerie reali e virtuali.
Colgo l'occasione per salutare l'autrice, che più volte ha visitato e commentato il blog, e farle un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura!

“Erano bastate poche note e poche luci sul palco per tornare indietro. I Duran Duran erano tornati lì a loro volta, per farle ballare ancora sotto la luna, per incitarle a sognare, o forse per smettere di sognare e vivere davvero.”

Un’irresistibile combinazione di ironia, sensualità, nostalgia e voglia di vivere.

Come se fosse ieri
Irene Vanni
Pagine: 328
Casa editrice: Fabbri Editori
Prezzo: € 12,90

Data di pubblicazione
3 aprile 2013

Trama
Nel 1987, dopo intere giornate passate a sognare davanti a Videomusic, quattro ragazzine decidono di scappare di casa per andare al concerto dei Duran Duran. Venticinque anni sono rimaste in tre: Laura, cinica rockettara con la disperata necessità di trovare un lavoro e - se proprio non se ne può fare a meno - un uomo, ma che valga la pena di una storia; Simona, grigia e nevrotica insegnante di latino irrimediabilmente legata a un professore ancora più grigio, che fa l’amore con lei a orari fissi per poi rincasare dalla moglie; Cinzia, ex ragazzina viziata, ex moglie viziata e ora quarantenne rifatta e abbandonata, che si consola fra le braccia di un giovane accompagnatore. Certo, le loro vite non sono come se le erano immaginate, ma un nuovo concerto dei Duran Duran e la promessa fatta a Manuela - scomparsa da poco per una grave malattia - di portarci la figlia adolescente sono l’occasione per trovarsi ancora una volta insieme e scoprire che forse non tutto è perduto. In un pomeriggio d’estate, con le note di All you need is now nella testa, basta una corsa in collina a piedi nudi per ritrovare un pizzico della follia dei quindici anni, ribaltare certezze e buttare allegramente all’aria una vita in cui non ci si riconosce più, tanto che il concerto può diventare un semplice pretesto per architettare un nuovo inizio. Perché tutto quello di cui hai bisogno è qui, adesso.

Autrice
Irene Vanni, giornalista e critica musicale, è curatrice di “Horror Magazine” e ha scritto articoli e racconti per numerose riviste e antologie. Nel 2010 è uscito il suo romanzo I musicanti degli elementi (Delos Books).
Il suo blog è: irenevanni.blogspot.com

martedì 2 aprile 2013

Recensione: Morire dal ridere

Morire dal ridere
Antonietta Maria Usardi
Pagine: 117
Casa editrice: 0111 Edizioni
Prezzo: € 13,50

Trama
Milano. La famiglia di Vincent e Amelia gestisce da molti anni a Chinatown un negozio per suicidi e nella vita non sembra vedere altro che dolore e sofferenza. Un giorno di ottobre piomba nella pace domestica il nipote, il piccolo Robespierre, amante della vita, che con tutto il candore dell'infanzia si propone un'attenta e scrupolosa opera di ottimistico sabotaggio ai danni dell’attività degli zii.

Autrice
Antonietta Usardi, milanese di nascita, si dedica da anni con passione alla scrittura e si occupa con successo di MilanoMagazine, giornale online dedicato a tutte le novità e a tutti gli eventi in città.
Recensione
L'essere umano e la morte intrattengono da sempre un rapporto ambivalente. La morte è l'opposto della vita, si può avere paura di essa, temerla, provare tristezza e non volerla affrontare. Con la morte però, paradossalmente, ci si convive ed è possibile anche riderci su. Esorcizzare la paura della morte e la morte stessa è una delle vie migliori per parlare di questo tema e il romanzo della Usardi riesce a farlo bene.

Vincent e Amelia sono i proprietari della fiorente attività commerciale "Una volta e per sempre", un negozio per suicidi. Il cliente sarà sempre soddisfatto, che desideri una morte veloce e indolore o scenografica, questo è il posto che fa per loro. Fino a quando non arriva Robespierre.
Il gene rivoluzionario forse sta proprio nel nome. Se il più famoso è uno dei protagonisti della Rivoluzione Francese, il personaggio di questo libro creerà una vera e propria rivoluzione non solo all'interno del negozio degli zii, ma nella vita di tutta la famiglia.
Quando il piccolo arriva non ha intenzione di abbandonare il suo sorriso, il suo ottimismo e il suo buonumore, cosa che sperano di riuscire a fare Vincent e Amelia. D'altronde Robespierre è solo un bambino, darà ascolto agli zii. O forse no?

L'autrice riesce, con tono ironico e brillante, a strappare sorrisi durante la lettura di questa storia macabra. Un libro in bianco e nero dove l'unica macchia colorata è il piccolo Robespierre con il suo pigiamino giallo. Lo stile è semplice e lineare, con una buona caratterizzazione dei personaggi e descrizioni adeguate per riuscire ad immaginarsi alla perfezione il negozio di Vincent e Amelia. Un po' sottotono la caratterizzazione dei figli della coppia, Ernest e Sylvia, che nella storia non hanno un ruolo preponderante.


Il romanzo riesce a trattare in maniera comica un tema delicato come quello del suicidio, senza cadere nel banale. L'autrice riesce a costruire una storia in cui convivono vita e morte, in cui personaggi altamente poco credibili nella realtà, ma convincenti al cento percento nel contesto della storia, subiscono un'evoluzione.
Per passare un po' di tempo in compagnia di personaggi bizzarri e situazioni tragicomiche, "Morire dal ridere" è il romanzo che fa per voi che già dalla copertina fa respirare appieno le atmosfere della storia.

Voto: 3/5

A parte la famiglia Addams, che penso verrà in mente alla maggior parte delle persone che leggeranno questo libro, a me ha ricordato anche "La bottega dei suicidi" (da cui è tratta l'altra immagine del post). "La bottega dei suicidi" è un film d'animazione realizzato dal francese Patrice Leconte (2012) tratto dal romanzo "Le Magasin des suicides" dello scrittore francese Jean Teulè (2007). La trama è simile, ma non avendo visto il film, né letto il libro non posso fare alcun confronto.

Il libro è acquistabile anche su libreriauniversitaria.it a questo link.

lunedì 1 aprile 2013

Book of the Month #12


Book of the Month è una rubrica creata da Reina del blog Il portale segreto e da Rowan del blog Ombre Angeliche. La rubrica è nata per un fare un bilancio delle letture mensili, indicando il libro migliore e peggiore che è stato letto nel mese che è appena terminato. I giudizi sui libri sono puramente personali. La rubrica, come io la gestisco, è leggermente diversa da quella delle creatrici. Vi mostrerò la lista dei libri letti nel mese appena terminato, indicandovi il migliore e il peggiore (e all'occorrenza delle menzioni speciali) con la relativa trama e il perché l'ho scelto. Detto questo, visitate i blog di Reina e Rowan!


Ecco le mie letture del mese di Marzo:
  • Cuore selvaggio, Barry Gifford
  • Morire dal ridere, Antonietta Maria Usardi


Anche per questo mese i libri terminati sono solamente due. Ormai mancano circa centocinquanta pagine alla fine de "I miserabili" di Hugo, poi mi dedicherò a qualche lettura più leggera. Inutile decretare il libro migliore e peggiore del mese avendo solo due scelte. Entrambe le letture sono state interessanti e piacevoli, ma ecco quella che ho preferito:

Miglior Libro del Mese:

Cuore selvaggio
Barry Gifford
Titolo originaleWild at heart
Pagine: 166
Casa editrice: Frassinelli
Prezzo: £ 21.500 (ca. € 11,10)
Fuori catalogo

Trama
Sailor e Lula si amano e sognano di raggiungere la California. Uscito di galera e violata la libertà vigilata, i due si mettono in viaggio. Marietta però, la madre di Lula, contraria alla relazione, decide di farli seguire da Johnnie Ferragut. Nonostante questo i due continuano la loro fuga, incontrano strani personaggi e raccontandosi storie.

Perché è il Migliore Libro del mese:
Ho trovato una storia surreale e avvincente, grazie a dei personaggi molto particolari e ben costruiti. Grazie anche allo stile narrativo adottato da Gifford, il libro mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi.

Al mese prossimo per una nuova classifica!
Stay Tuned! :)