venerdì 14 giugno 2013

Sulla sessione estiva e chi sta peggio

E' da qualche giorno che sto pensando cosa scrivere qui nel blog, visto che è un po' di tempo che non pubblico niente. Avevo pensato di ragguagliarvi sulle mie ultime riletture o magari tornare scrivendo una recensione. Ho deciso invece di iniziare con un tema caro a molti in questo periodo: la sessione estiva.
In piena sessione estiva, mi sembra giusto scrivere un post a riguardo. E' un tema molto in voga soprattutto perché parlandone ci si sostiene a vicenda, condividendo (poche) gioie e (molti) dolori di questo periodo.
Dopo che è passato maggio (studente fatti coraggio), se per la maggior parte degli studenti giugno è sinonimo di vacanze, per gli universitari è sinonimo di sessione estiva, che il più delle volte si sa quando inizia ma non si sa bene quando finisce. Innanzitutto vorrei esprimere la mia solidarietà per i poveretti che hanno lezione anche tutto giugno. Mi dispiace.
Fortunatamente, io finisco le lezioni a maggio e dai primi di giugno si inizia a studiare seriamente. Sebbene i propositi di inizio semestre prevedevano di dare tutti gli esami al primo appello, finendo così il 20 giugno, ovviamente ciò non sarà così. Io studio sotto pressione, quando c'è poco tempo, altrimenti io di tempo ne perdo sempre un sacco. Così il traguardo si è spostato al 12 luglio: esame di antropologia culturale. Sebbene non mi interessi molto sapere perché gli Hutu e i Tutsi si facciano la guerra o perché se donassi un bracciale di conchiglie rosse sconvolgerei le vite a quelli che commerciano collane di conchiglie bianche nelle Isole Trobriand, mi tocca farlo.
Nonostante tutto ciò, non affronto la sessione in maniera troppo negativa, perché penso a chi sta peggio.
C'è chi ha la maturità.

Suvvia, diciamolo, la maturità è molto peggio della sessione estiva. Un giorno prima prova, quello dopo la seconda, pausa, terza prova. La terza prova è inutile che me la chiamano il "quizzone". Quattro materie e dieci risposte aperte con limite di righe non mi sembra un quiz.
Mentre si svolge il tema estraggono la lettera e così, solo per il tempo necessario, la mente si stacca dal flusso di pensieri che cercava di mettere insieme un discorso logico. Così, dopo aver contato (due volte per essere sicuri), appurato che si è il 4 luglio, si torna a scrivere. Finito il tema si tira un mezzo sospiro di sollievo, alla fine il problema è la seconda prova: matematica. Sono questi i momenti in cui mi sono chiesta perché ho fatto lo scientifico con il potenziamento di matematica, visto che la prova è più difficile rispetto al tradizionale. Ma non si può tornare indietro! E allora si passa un pomeriggio di ripasso matto e disperatissimo da far invidia a Leopardi, anche se i giochi ormai sono fatti. Anche la seconda prova è andata. Male. Ma non ci si può abbattere, cosa c'è di meglio che fare un mega ripasso per la terza prova? Terza prova, quattro materie al buio. Si pensava a filosofia, c'è storia. Arte e il futurismo. Fisica, santo cielo! E inglese, il punto fermo. Passati gli scritti, manca l'orale.


Grazie al cielo la presentazione funziona, 13 minuti e mezzo per la tesina, i filmati non vanno in crash e tutto sembra andare per il meglio. Durante il ripasso è un alternarsi tra fisica e scienze, terremoti ed elettroni. Il tutto ripetuto a squarciagola, come al solito, così si erudiscono anche tutti i vicini di casa. E alla fine arriva anche il giorno dell'orale.
Dopo la presentazione della tesina, andata liscia come l'olio, è il momento della verità. Ovviamente parto dalle materie umanistiche e dopo un'ottima domanda che collega italiano e latino, mi spiazza il prof. di filosofia (fortunatamente interno!) sull'arte per Schopenhauer. Io speravo Kierkegaard: uomo estetico e uomo etico, cosa potrebbe esserci di meglio? E poi Coleridge e Kubla Khan, Joyce e Eveline, per finire con "Marcella" di Kirchner prima di passare alla parte scientifica. Paura, momenti di terrore: nonostante la classificazione dei minerali sia stata spiegata ad ottobre, io non l'ho mai imparata. Non perché sono un'amante del pericolo, ma perché non mi è mai rimasta in testa. Passata scienze rimangono fisica e matematica, correzione della terza prova e calcolo combinatorio.
Saluti e baci, meno di quaranta minuti e tutto è finito. La mia maturità si è conclusa.

Dopo due anni ricordo la maturità come se l'avessi fatta ieri. Non c'è nessun esame universitario che mi ricordi come ricordo il periodo della maturità. In quattro giorni ti giochi cinque anni di lavoro, ecco perché mi ricordo addirittura le domande dell'orale di maturità. E' la fine, la casella prima del traguardo, dove al posto di "arrivo" c'è scritto "diploma".
Per questo la mia solidarietà va tutta ai maturandi, secondo me nessuna sessione può battere la maturità.
Per la cronaca, in scienze mi hanno chiesto i moti millenari della Terra, pensare positivo aiuta.

In bocca al lupo a tutti i maturandi, in particolare a Michele! :)

martedì 7 maggio 2013

Resoconto: FEFF, letture, varie

Ebbene, eccomi tornata!
Mi sono presa un attimo di pausa, diciamo così.

Il simpaticissimo Lee Won-Suk
Andare al Far East Film Festival è stata un'esperienza davvero bellissima. Quattro giorni non-stop dentro un cinema quando mi ricapita? Con 19 film completi, mezz'ora del musical filippino e la premiazione, la mia prima esperienza a un festival cinematografico è stata più che soddisfacente! Io e il cinema orientale, inoltre, non ci eravamo mai incontrati prima, quindi era davvero tutto nuovo. Alcuni film che ho visto erano veramente belli, come i drammatici "See you tomorrow, everyone" di Yoshihiro Nakamura e "Feng Shui" di Jing Wang, la commedia "How to use guys with secret tips" di Lee Won-Suk (che ha vinto il Gelso d'oro del Festival) e il thriller "Countdown" di Nattawut Poonpiriya. Non sono mancate delle cantonate come "Girls for keeps" di Yoshihiro Fukagawa (secondo me il peggiore tra quelli che ho visto). E' stato interessante vedere gli stili cinematografici di diversi Paesi e capire come i filippini non è che siano proprio tagliati per far i film, ecco. Non posso non citarvi l'esilarante horror "Tiktik: The aswang chronicles", se avete un'ora e mezza da buttar via guardatelo. Vampiri-lupi mannari che vogliono mangiare feti umani e bambini appena nati, effetti speciali da PS1, aglio dappertutto, recitazione top e mitragliatori non usati. Un gioiello!

Il Festival, essendo di nicchia, era molto vivibile, siamo riusciti a vedere tutti i film che volevamo trovando sempre dei buoni posti, cosa che spesso non capita nei festival maggiori e più importanti. Sicuramente mi piacerebbe tornare il prossimo anno e intanto guardare altri film orientali.

Divagando e raccontandovi un po' dei fatti miei, sto leggendo "Il trono di spade" e mi sta piacendo tantissimo! Ora capisco perché tutti ne parlano e ne sono appassionati! Devo capire quando posso iniziare a guardare la serie tv. Per la mia fissa del "prima il libro, poi il film" mi sto tenendo alla larga da tutto ciò che parla della serie e della saga per evitare spoiler.
Sempre sul fronte serie tv, è terminata la prima stagione di "The Following". Devo dire che ho trovato la season finale un po' esagerata. Se qualcuno di voi l'ha vista, che ne pensa?

Per ora è tutto, al prossimo aggiornamento :)

mercoledì 24 aprile 2013

Sayonara! - Far East Film Festival


Buongiorno a tutti, cari lettori!
Questo breve post è solo per farvi sapere che da oggi a domenica sarò a Udine al Far East Film Festival, un festival cinematografico giunto alla sua quindicesima edizione dedicato al cinema orientale.
Io non conosco assolutamente nulla di questo cinema e quindi non vedo l'ora di scoprire qualcosa in più!

Ho finito di leggere "Vernice fresca", che mi ha lasciato molto soddisfatta, e domani in treno inizierò "Il trono di spade" di Martin.
A domenica! :)

domenica 21 aprile 2013

Wish List #36


Buonasera! Il libro di oggi è un titolo che mi incuriosiva già da qualche tempo. L'ho trovato più volte tra i blog che frequento e ne ho sentito parlare bene in giro, ma per me è sempre rimasto un titolo sconosciuto. Finalmente oggi ho letto la trama e non ho potuto fare a meno di rimanerne affascinata. Se qualcuno di voi l'ha già letto, cosa ne pensate? :)

"Follia", Patrick McGrath
Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.
Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

mercoledì 17 aprile 2013

WWW Wednesday #39


Questa è una rubrica settimanale, creata dal blog americano Should Be Reading. Per partecipare a questo giochino bisogna rispondere a tre domande, per poter condividere con tutti le nostre letture. 

  • What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
  • What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
  • What do you think you’ll read next? (Quale libro pensi sarà la tua prossima lettura?)

Dopo uno stop di due mesi, oggi ho voglia di condividere con voi le mie letture. Terminata la lettura de "I miserabili" di Hugo, di cui ancora devo scrivere un commento, mi sono dedicata a un paio di letture più leggere, "L'ultima amante di Hachiko" di Banana Yoshimoto (recensione) e "Orfeo emerso" di Jack Kerouac (recensione). Entrambi i libri fanno parte della mia personale Sfida dell'alfabeto di quest'anno, che per ora conta solo tre libri letti su ventisei. Ho in lettura "Vernice fresca" di Antonio Grassi, che si sta rivelando davvero un ottimo romanzo ben scritto con una trama molto articolata. Quando avrò terminato questo giallo sull'ingegneria genetica ho una schiera di libri desiderosi di farsi leggere. Se non cambio idea, penso che comincerà a leggere "Il trono di spade" di G.R.R. Martin.

What are you currently readung? (Cosa stai leggendo?)
"Vernice fresca" di Antonio Grassi.

Sul comodino

What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
"Orfeo emerso" di Jack Kerouac.


What do you think you’ll read next? (Quale libro pensi sarà la tua prossima lettura?)
"Il trono di spade" di George R.R. Martin.


Quali sono le vostre letture di questa settimana?
Stay Tuned! :)

martedì 16 aprile 2013

Recensione: "Orfeo emerso", Jack Kerouac

Orfeo emerso
Jack Kerouac
Titolo originale: Orpheus emerged
Pagine: 125
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: € 14,00

Trama
"Orfeo emerso" è un breve romanzo di Jack Kerouac scritto dal capofila della Beat Generation a soli ventitre anni. Racconta le passioni, i sogni, gli amori e i conflitti di un gruppo di giovani universitari "bohémiens" in cerca della propria verità. Opera parzialmente autobiografica, a cui Kerouac mise mano dopo aver incontrato Allen Ginsberg, William Burroughs e gli altri amici con cui avrebbe dato vita alla Beat Generation, "Orfeo emerso" può essere oggi letto come un singolare "ritratto dell'artista da giovane", in cui già si distingue l'inconfondibile voce dello scrittore capace di esprimere lo spirito di una generazione e di intere generazioni a venire.

Autore
Jack Kerouac
Jack Kerouac nacque nel 1922 a Lowell, Massachusetts, da una famiglia di origine franco-canadese. abbandonati gli studi universitari, iniziò una vita da vagabondo e viaggiatore lungo le strade degli Stati Uniti d'America esercitando i più diversi mestieri. All'inizio degli anni Cinquanta diede vita, con lla Ginsberg, Willian Burroughs e altri amici, al nucleo storico della Beat Generation. Nel 1957 pubblicò "Sulla strada", il romanzo che lo consacrò e che divenne il manifesto di un'intera generazione. Fra le opere narrative pubblicate in seguito, si ricordano i romanzi "I sotterranei" (1958), "I vagabondi del Dharma" (1958), "Big Sur" (1962), "Visioni di Gerard" (1963) e "Satori a Parigi" (1967). Di grande rilievo è anche la sua opera poetica, tradotta in italiano nelle raccolte "L'ultimo hotel" e "Il libro del blues". Morì in una clinica della Florida nel 1969.
Dal risvolto di copertina.

Recensione
Questo breve romanzo, opera giovanile di Kerouac, è stato scritto nel 1945, scoperto a circa trent'anni dalla morte. Come succederà anche in "Sulla strada", i personaggi di questo racconto sono degli alter ego di Kerouac stesso e dei suoi amici, incontrati all'università, con i quali fonderà il movimento della Beat Generation. Pur essendo un'opera minore, già si riescono a riconoscere gli elementi portanti del movimento anticonformista di cui l'autore fece parte.

Paul e Michael sono i comprimari di questa storia che si svolge in un campus universitario. Quello che Kerouac narra è più che altro una serie di avvenimenti che capitano a questi personaggi, senza avere una vera e propria trama da seguire. Giovani che studiano, che si ubriacano, che si innamorano, che sognano. Tutti i personaggi non possono non far venire in mente altri già trovati in "Sulla strada", per chi ha già letto il libro, mentre possono ben preparare il lettore per capire lo stile e le storie dell'autore, se ancora non l'ha fatto.
Personaggi bohémien e anticonformisti con riferimenti più volte citati, da Rimbaud alla disquisizione filosofica su Nietzsche. In questa storia, caratterizzata da un ritmo incalzante senza un filo logico vero e proprio, amore e odio, segreti celati e tradimenti animano la vita nel campus universitario.
Tra i vari personaggi che compongono il gruppo, ognuno ben distinto dall'altro, Paul e Michael, oltre a essere i protagonisti, emergono e rimangono impressi nel lettore per essere tanto diversi quanto simili e per il loro legame con la misteriosa Helen di cui non si sa nulla e che dal nulla compare. Un confronto tra Prometeo e Orfeo, l'uomo-artista, come si definisce Michael fino ad arrivare alla fine della storia. Un finale aperto ed enigmatico che lascia interrogativi nel lettore e che ognuno può interpretare in modo diverso.
Una storia un po' meno sulla strada, ma ricca delle atmosfere e delle ambientazioni che caratterizzano lo stile e la narrazione  dell'autore. Un'opera giovanile che già mostrava le grandi capacità di Kerouac.

Voto: 3,5/5

Il libro è acquistabile anche su libreriauniversitaria.it a questo link.

domenica 14 aprile 2013

Wish List #35


Questa è la prima puntata di "Wish List" del 2013 che scrivo con il sole splendente!
Bene, ieri sono stata a fare uno dei miei sopralluoghi in libreria, non ho comprato niente, ma ho trovato alcuni titoli interessanti. "Cronache marziane" è l'opera più famosa di Bradbury insieme a "Fahrenheit 451". Sebbene  non ami troppo il genere fantascientifico, questo libro mi ispira davvero tanto e sarà sicuramente uno dei miei prossimi acquisti.
"Le stelle del cane" di Peter Heller penso che sia un romanzo appena uscito, l'ho adocchiato infatti nella zona delle novità. Mi ha colpito in particolare la copertina, che mi è saltata all'occhio tra tutte quelle presenti e che nell'immagine qui sotto non rende per niente. Ho letto la trama e mi sembra un romanzo interessante, ma devo ancora decidere se farlo entrare definitivamente nella lista dei desideri.

"Cronache marziane", Ray Bradbury
Cronache marziane è una raccolta di ventotto racconti di fantascienza legati fra di loro dal tema comune della futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte.
"Le stelle del cane", Peter Heller
Il mondo come lo conosciamo non esiste più: l’umanità è stata decimata da una febbre globale e fatale. Hig è uno dei pochi sopravvissuti. A bordo di un vecchio Cessna, un cane come copilota, presidia volando un pezzo d’America che una volta si chiamava Colorado, più deserto di quanto non sia mai stato ma incredibilmente bello nella sua selvaggia desolazione. A terra lo aspetta il suo socio Bangley, che difende il loro territorio e le loro provviste sparando a vista su chiunque si avvicini. Hig no, lui non spara: lui è diverso. Nell’epidemia ha perso la moglie; non piange da anni; solo la pesca, la caccia, il ritrovato legame con la natura lo tengono in vita. E l’affetto per il cane Jasper, compagno silenzioso e sereno. Ma nel mondo alla fine del mondo non ci sono certezze. Si può perdere in una notte anche il poco che si possiede. Solo il desiderio di volare salva Hig da se stesso e lo porta a scoprire dentro un canyon un Eden abitato da un vecchio e da sua figlia: allevano animali, coltivano un orto. Un’oasi che accoglie Hig e lo consola. Eppure anche quel minuscolo paradiso corre rischi.

Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

mercoledì 10 aprile 2013

Recensione: L'ultima amante di Hachiko

L'ultima amante di Hachiko
Banana Yoshimoto
Titolo originale: ハチ公の最後の恋人
                                (Hachiko no saigo no koibito)
Pagine: 108
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: € 7,00

Trama
L'io narrante è Mao, una ragazza che vive con la madre in una comunità religiosa sorta attorno alla carismatica figura della nonna, guaritrice e veggente. La setta, dopo la morte della fondatrice, ha cominciato a tradirne gli insegnamenti e si è trasformata in impresa a scopo di lucro. Mao se ne allontana sempre più e in occasione di una delle sue fughe incontra una coppia di motociclisti. Chiama lei "mamma"; lui invece si chiama Hachi, è stato abbandonato da piccolo dai genitori hippies giapponesi in India e ai religiosi genitori adottivi ha fatto voto di ritirarsi su una montagna per dedicarsi a una vita ascetica. Con i due Mao instaura una relazione d'amore.

Autrice
Banana Yoshimoto è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Il desiderio di scrivere e l’ambiente in cui è cresciuta hanno in breve tempo fatto emergere il grande talento della giovane Banana che a soli ventiquattro anni era già famosissima grazie al suo primo libro, "Kitchen". Il suo stile caratterizzato da un linguaggio intimo e semplice è particolarmente apprezzato dai giovani che bene sanno cogliere la solitudine e il dolore del crescere tra i temi affrontati nei suoi testi. Ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire dalla prima opera, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Tra le sue opere più famose oltre al già citato "Kitchen", anche "Amrita" e "Tsugumi".

Recensione
Mao è una ragazza di quindici anni, all'inizio di questa storia, che viene accolta nella casa di quella che lei chiama "Mamma" e da Hachi, due ragazzi poco più grandi di lei. Mao è cresciuta nel "Villaggio dell'amore", una setta religiosa che è nata intorno agli insegnamenti della saggia nonna, che ora non c'è più. La nonna le aveva predetto che sarebbe stata l'ultima amante di Hachi e che sarebbe diventata una pittrice e così, quando conosce il ragazzo con quello stesso nome, capisce che quello che le aveva predetto l'ava era la verità.
Il giovane Hachi, cresciuto in India dopo essere stato abbandonato dai genitori, decide di farvi ritorno, per intraprendere un percorso di meditazione ascetica, isolandosi dal mondo. Mao sa che sarà l'ultima ragazza con cui Hachi avrà una storia d'amore, già al principio della loro relazione, sanno che dovrà finire in breve tempo. Proprio questa consapevolezza però, permetterà a entrambi di cominciare una nuova fase della loro vita.

La scrittrice giapponese, famosa in tutto il mondo e particolarmente apprezzata anche in Italia, si caratterizza per usare uno stile semplice e lineare, con frasi brevi e poche descrizioni. Si può dire che il suo sia uno stile delicato, così come le storie che racconta, incentrate sempre su temi quali la vita, la morte, l'amore e la dimensione soprannaturale. All'interno di questo romanzo è possibile trovarli tutti, ben amalgamati tra loro, purtroppo però non sono gestiti in maniera tale da riuscire a emozionare il lettore, creando una storia forte. Lo stile è ciò che riesce a far leggere con piacere questo libro, proprio per la capacità della Yoshimoto di trattare con delicatezza temi come la morte e portare il lettore in una dimensione sognante quando racconta fenomeni o esperienze soprannaturali. La storia invece ha molti alti e bassi.
L'autrice si cimenta in un romanzo di formazione, solo che la storia di Mao sembra molto lontano dalla realtà. I personaggi sono tratteggiati solo sommariamente senza avere tratti incisivi che permettono al lettore di affezionarsi a questi o a ricordarli terminata la lettura. Tutte le situazioni vengono vissute in maniera distaccata, anche se sconvolgono la vita del personaggio.
Alla fine della lettura non rimane niente e presto sarà un libro che si farà dimenticare.

Voto: 2,5/5

Il libro è acquistabile anche su libreriauniversitaria.it a questo link.

domenica 7 aprile 2013

Wish List #34


Settimana scorsa è saltato il solito appuntamento perché nessun nuovo libro si era aggiunto alla mia lista dei desideri. Il libro di questa settimana l'ho scoperto leggendo la recensione di Katerina. Mi ha colpito molto il fatto che sia stato scritto nel 1895, sicuramente un romanzo precursore dei tempi.

"La macchina del tempo", H. G. Wells
Uno scienziato, il Viaggiatore del Tempo, ha costruito una macchina che gli permette di viaggiare nel passato e nel futuro. Quella che leggiamo è la trascrizione del suo racconto, di quello che ha trovato andando avanti migliaia di anni. E non si è trattato di grandi città, di grandi progressi tecnologici: quello che il viaggiatore trova è una terra morente, una società annientata dalla sua stessa esagerazione.
Si tratta di una critica feroce allo status quo, e incredibilmente attuale nonostante il libro sia molto vecchio, un'inquietante profezia su quello che succederà agli uomini (non tanto alla terra).
La trama è tratta dalla recensione di Katerina, non avendone trovata un'altra decente in internet.

Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

sabato 6 aprile 2013

Recensione: Il muro

Oggi sono qui per parlarvi di un racconto molto breve che però mi ha particolarmente colpito. Pellegrino Dormiente, questo il misterioso nome che ha scelto lo scrittore di questo racconto, mi ha scritto ieri presentatomi quello che lui ha definito il suo "biglietto da visita". "Il muro" è un breve racconto di sole sedici pagine in cui, con uno stile curato e accattivante, l'autore riesce a raccontare un'ottima storia.

Il muro
Pellegrino Dormiente
Pagine: 16
Casa editrice: La mela avvelenata
Prezzo: gratuito
Scaricabile QUI
(formato ePub e PDF)
La Missione era sempre esistita, o almeno così tutti dice-vano. Gli Dei avevano fatto dono al Popolo di una accogliente e rigogliosa striscia di terra racchiusa tra il Grande Muro e il Mare Dolce. Non avevano preteso sacrifici di sangue e libagioni, né imposto leggi e divieti, ma solo chiesto che la Missione venisse compiuta.
Così comincia questo racconto, catapultando il lettore all'interno della vicenda. La storia si sta svolgendo senza riferimenti di tempo o luogo, lasciando il lettore spaesato. Durante la narrazione, in maniera molto fluida, vengono snocciolati dei tasselli che permettono al lettore di dipanarsi all'interno della storia, iniziando ad avere un'idea più precisa di dove si svolge la vicenda.
La narrazione in prima persona consente di immedesimarsi nel personaggio e allo stesso tempo di immaginarselo a piacimento, visto che non ci sono delle descrizioni precise. Sono personaggi senza nome, identificati solo dalle loro azioni. Il lettore lavora con la propria immaginazione anche per quanto riguarda le ambientazioni, ancora più sommariamente descritte. In queste poche pagine l'autore si è concentrato esclusivamente sulla vicenda che è ben costruita dall'inizio alla fine.
Molte domande nascono nel lettore una volta conclusa la lettura, dimostrando come lo scrittore sia riuscito nel suo intento: suscitare curiosità. E' uno di quei racconti che vorrei fosse durato altre trenta pagine, capire cosa sarebbe successo al protagonista, ma l'abilità di un buon scrittore deve essere percepita anche in un racconto breve.

L'autore ha registrato una versione audio che ho ascoltato. E' stato molto piacevole ascoltarlo, in particolar modo grazie alla modulazione di voce. Non usando mai un tono monotono, si riescono a percepire le emozioni del protagonista e quello che sta accadendo intorno a lui. Ingegnoso l'uso di pochi ma azzeccati effetti sonori che non mi aspettavo.


Se avete poco tempo a disposizione, ma volete leggere qualcosa di intrigante vi consiglio caldamente questo racconto che potete scaricare gratuitamente QUI o anche ascoltare su Youtube.

mercoledì 3 aprile 2013

In uscita: "Come se fosse ieri" di Irene Vanni

Tutti, nessuno escluso hanno avuto (presto o tardi) una passione sfegatata per un gruppo musicale. Non importa se è stata una boyband sparita nel nulla o una che ha fatto la storia, i Backstreet Boys o i Queen, ma un gruppo musicale ha segnato alcuni anni particolari della nostra vita, in special modo l'adolescenza.
Per le protagoniste di "Come se fosse ieri" sono stati i Duran Duran e Irene Vanni racconta la loro storia nel suo nuovo libro, edito da Fabbri Editori e disponibile oggi in tutte le migliori librerie reali e virtuali.
Colgo l'occasione per salutare l'autrice, che più volte ha visitato e commentato il blog, e farle un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura!

“Erano bastate poche note e poche luci sul palco per tornare indietro. I Duran Duran erano tornati lì a loro volta, per farle ballare ancora sotto la luna, per incitarle a sognare, o forse per smettere di sognare e vivere davvero.”

Un’irresistibile combinazione di ironia, sensualità, nostalgia e voglia di vivere.

Come se fosse ieri
Irene Vanni
Pagine: 328
Casa editrice: Fabbri Editori
Prezzo: € 12,90

Data di pubblicazione
3 aprile 2013

Trama
Nel 1987, dopo intere giornate passate a sognare davanti a Videomusic, quattro ragazzine decidono di scappare di casa per andare al concerto dei Duran Duran. Venticinque anni sono rimaste in tre: Laura, cinica rockettara con la disperata necessità di trovare un lavoro e - se proprio non se ne può fare a meno - un uomo, ma che valga la pena di una storia; Simona, grigia e nevrotica insegnante di latino irrimediabilmente legata a un professore ancora più grigio, che fa l’amore con lei a orari fissi per poi rincasare dalla moglie; Cinzia, ex ragazzina viziata, ex moglie viziata e ora quarantenne rifatta e abbandonata, che si consola fra le braccia di un giovane accompagnatore. Certo, le loro vite non sono come se le erano immaginate, ma un nuovo concerto dei Duran Duran e la promessa fatta a Manuela - scomparsa da poco per una grave malattia - di portarci la figlia adolescente sono l’occasione per trovarsi ancora una volta insieme e scoprire che forse non tutto è perduto. In un pomeriggio d’estate, con le note di All you need is now nella testa, basta una corsa in collina a piedi nudi per ritrovare un pizzico della follia dei quindici anni, ribaltare certezze e buttare allegramente all’aria una vita in cui non ci si riconosce più, tanto che il concerto può diventare un semplice pretesto per architettare un nuovo inizio. Perché tutto quello di cui hai bisogno è qui, adesso.

Autrice
Irene Vanni, giornalista e critica musicale, è curatrice di “Horror Magazine” e ha scritto articoli e racconti per numerose riviste e antologie. Nel 2010 è uscito il suo romanzo I musicanti degli elementi (Delos Books).
Il suo blog è: irenevanni.blogspot.com

martedì 2 aprile 2013

Recensione: Morire dal ridere

Morire dal ridere
Antonietta Maria Usardi
Pagine: 117
Casa editrice: 0111 Edizioni
Prezzo: € 13,50

Trama
Milano. La famiglia di Vincent e Amelia gestisce da molti anni a Chinatown un negozio per suicidi e nella vita non sembra vedere altro che dolore e sofferenza. Un giorno di ottobre piomba nella pace domestica il nipote, il piccolo Robespierre, amante della vita, che con tutto il candore dell'infanzia si propone un'attenta e scrupolosa opera di ottimistico sabotaggio ai danni dell’attività degli zii.

Autrice
Antonietta Usardi, milanese di nascita, si dedica da anni con passione alla scrittura e si occupa con successo di MilanoMagazine, giornale online dedicato a tutte le novità e a tutti gli eventi in città.
Recensione
L'essere umano e la morte intrattengono da sempre un rapporto ambivalente. La morte è l'opposto della vita, si può avere paura di essa, temerla, provare tristezza e non volerla affrontare. Con la morte però, paradossalmente, ci si convive ed è possibile anche riderci su. Esorcizzare la paura della morte e la morte stessa è una delle vie migliori per parlare di questo tema e il romanzo della Usardi riesce a farlo bene.

Vincent e Amelia sono i proprietari della fiorente attività commerciale "Una volta e per sempre", un negozio per suicidi. Il cliente sarà sempre soddisfatto, che desideri una morte veloce e indolore o scenografica, questo è il posto che fa per loro. Fino a quando non arriva Robespierre.
Il gene rivoluzionario forse sta proprio nel nome. Se il più famoso è uno dei protagonisti della Rivoluzione Francese, il personaggio di questo libro creerà una vera e propria rivoluzione non solo all'interno del negozio degli zii, ma nella vita di tutta la famiglia.
Quando il piccolo arriva non ha intenzione di abbandonare il suo sorriso, il suo ottimismo e il suo buonumore, cosa che sperano di riuscire a fare Vincent e Amelia. D'altronde Robespierre è solo un bambino, darà ascolto agli zii. O forse no?

L'autrice riesce, con tono ironico e brillante, a strappare sorrisi durante la lettura di questa storia macabra. Un libro in bianco e nero dove l'unica macchia colorata è il piccolo Robespierre con il suo pigiamino giallo. Lo stile è semplice e lineare, con una buona caratterizzazione dei personaggi e descrizioni adeguate per riuscire ad immaginarsi alla perfezione il negozio di Vincent e Amelia. Un po' sottotono la caratterizzazione dei figli della coppia, Ernest e Sylvia, che nella storia non hanno un ruolo preponderante.


Il romanzo riesce a trattare in maniera comica un tema delicato come quello del suicidio, senza cadere nel banale. L'autrice riesce a costruire una storia in cui convivono vita e morte, in cui personaggi altamente poco credibili nella realtà, ma convincenti al cento percento nel contesto della storia, subiscono un'evoluzione.
Per passare un po' di tempo in compagnia di personaggi bizzarri e situazioni tragicomiche, "Morire dal ridere" è il romanzo che fa per voi che già dalla copertina fa respirare appieno le atmosfere della storia.

Voto: 3/5

A parte la famiglia Addams, che penso verrà in mente alla maggior parte delle persone che leggeranno questo libro, a me ha ricordato anche "La bottega dei suicidi" (da cui è tratta l'altra immagine del post). "La bottega dei suicidi" è un film d'animazione realizzato dal francese Patrice Leconte (2012) tratto dal romanzo "Le Magasin des suicides" dello scrittore francese Jean Teulè (2007). La trama è simile, ma non avendo visto il film, né letto il libro non posso fare alcun confronto.

Il libro è acquistabile anche su libreriauniversitaria.it a questo link.

lunedì 1 aprile 2013

Book of the Month #12


Book of the Month è una rubrica creata da Reina del blog Il portale segreto e da Rowan del blog Ombre Angeliche. La rubrica è nata per un fare un bilancio delle letture mensili, indicando il libro migliore e peggiore che è stato letto nel mese che è appena terminato. I giudizi sui libri sono puramente personali. La rubrica, come io la gestisco, è leggermente diversa da quella delle creatrici. Vi mostrerò la lista dei libri letti nel mese appena terminato, indicandovi il migliore e il peggiore (e all'occorrenza delle menzioni speciali) con la relativa trama e il perché l'ho scelto. Detto questo, visitate i blog di Reina e Rowan!


Ecco le mie letture del mese di Marzo:
  • Cuore selvaggio, Barry Gifford
  • Morire dal ridere, Antonietta Maria Usardi


Anche per questo mese i libri terminati sono solamente due. Ormai mancano circa centocinquanta pagine alla fine de "I miserabili" di Hugo, poi mi dedicherò a qualche lettura più leggera. Inutile decretare il libro migliore e peggiore del mese avendo solo due scelte. Entrambe le letture sono state interessanti e piacevoli, ma ecco quella che ho preferito:

Miglior Libro del Mese:

Cuore selvaggio
Barry Gifford
Titolo originaleWild at heart
Pagine: 166
Casa editrice: Frassinelli
Prezzo: £ 21.500 (ca. € 11,10)
Fuori catalogo

Trama
Sailor e Lula si amano e sognano di raggiungere la California. Uscito di galera e violata la libertà vigilata, i due si mettono in viaggio. Marietta però, la madre di Lula, contraria alla relazione, decide di farli seguire da Johnnie Ferragut. Nonostante questo i due continuano la loro fuga, incontrano strani personaggi e raccontandosi storie.

Perché è il Migliore Libro del mese:
Ho trovato una storia surreale e avvincente, grazie a dei personaggi molto particolari e ben costruiti. Grazie anche allo stile narrativo adottato da Gifford, il libro mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi.

Al mese prossimo per una nuova classifica!
Stay Tuned! :)

sabato 30 marzo 2013

Curiosando: "Vernice fresca" di Antonio Grassi

In questo nuovo appuntamento dedicato agli autori italiani ecco un romanzo che ha come tema il bioterrorismo. Ambientato nella provincia di Cremona, il quarto libro di Antonio Grassi è un thriller scientifico ambientato ai giorni nostri che tratta un tema sempre attuale.

Vernice fresca
Antonio Grassi
Pagine: 489
Casa editrice: Libreria Dornetti
Prezzo: € 17,00

Trama
Un fantasma aleggia sulla Terra: lo spettro della contaminazione biologica. La responsabilità della scienza è chiamata in causa nel quarto romanzo di Antonio Grassi che propone con "Vernice fresca" nuovi inquietanti scenari per il nostro futuro. Se infatti la scienza promette di regalarci utili e strepitose scoperte, è dai potenti della politica e dell’economia che deriva la scelta di una ricerca indirizzata al benessere di tutti, oppure alla catastrofe. Nel libro di Grassi la scienza in questione è la biotecnologia, promossa dall’immaginaria LgB (Life is good Bioresearch), “Moloch padano” di proprietà dei fratelli Tito, Lucio ed Elsa Zanica. A scatenare una sequela di eventi drammatici è la notizia di un presunto incidente di laboratorio occorso alla LgB con conseguente dispersione nell’aria di un virus altamente patogeno. La notizia viene diffusa dal gruppo ambientalista Gst (Gruppo salvaguardia territorio) e dal periodico La Tribuna, quotidiano del borgo a cinquanta chilometri da Milano, “fotocopia di Crema”, dove risiede il protagonista Duilio Cattaneo, uomo delle operazioni più delicate della LgB.

Autore
Antonio Grassi giornalista e scrittore, già responsabile della redazione cremasca del quotidiano La Provincia di Cremona. Ha pubblicato la trilogia Macramè, L’erba del diavolo, Il cuore batte ancora, romanzi gialli a sfondo sociale e due pamphlet su questioni ambientali: Golflandia e altre storie e Forte Apache.

venerdì 29 marzo 2013

Liebster Blog Award - Parte 2


Eccoci con il secondo post dedicato a questo premio, in cui risponderò alle altre tre serie di domande che mi sono state fatte. Alcune risposte si ripetono o sono simili, ma molte domande chiedevano la stessa cosa.

Domande di Gingerhead ("Smell of Books")

1. Qual è il tuo libro preferito e per quale motivo ti è rimasto nel cuore?
"Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien, per tanti motivi.
2. Qual è un personaggio che hai amato più di tutti?
Ci sono diversi personaggi: Holden Caulfield, Dean Moriarty, Lennie Small, il padre, Rodion Raskol'nikov, Moscardo, papà Mabeuf.
3. Dove leggi solitamente? Hai un luogo preferito?
Solitamente in camera mia sul letto, che è anche il mio luogo preferito. Solitamente anche sui mezzi pubblici.
4. Il formato, il titolo o la copertina, influiscono sulla scelta di un libro?
Sì, perché il titolo e la copertina attirano l'attenzione del lettore. Non è detto che poi li scelga per quel motivo, ma spesso si fanno notare. Il formato non influisce più di tanto.
5. Se dovessi scrivere un libro, di che genere lo scriveresti?

Drammatico.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
7. Qual è una citazione, o una scena di una storia, che ti è rimasta impressa?
Citazioni tante, le segno su un quadernetto. Una delle ultime scene che mi è rimasta impressa è sicuramente il dialogo tra Rodion e Sonja in "Delitto e castigo". Brividi.
8. Da cos'è nata la tua passione per la lettura?
La passione per la lettura ce l'ho da sempre, diciamo che è innata :)
9. Pensi che, un giorno, le recensioni dei libri diventino il tuo lavoro?
Sapessi scrivere le recensioni davvero bene! E' più che altro un hobby per scambiare opinioni con altri lettori e lasciare una traccia di quello che leggo.
10. Quale film, tratto da un libro, ti ha colpito particolarmente e quale vorresti non fosse mai stato girato?
Oltre a quelli già citati nella serie di risposte precedenti, direi "Hunger Games", che ho visto qualche settimana fa, mi è piaciuto e secondo me ha rispecchiato lo spirito del libro. Tra quelli che non mi sono piaciuti direi "Il cacciatore di aquiloni", tanto bello il libro, tanto non mi è piaciuto il film.
11. C'è un particolare argomento che ti piace ritrovare nelle tue letture?
Mi piacciono le storie drammatiche, dove i personaggi hanno un'evoluzione, e storie che non siano scontate. Per il resto mi piace variare le letture, non sono argomenti particolari visto che leggo libri di genere molto diverso tra loro.

Domande di Naivee ("Paper dreams below fingers")

1. Qual è (o quali sono) i tuoi autori preferiti?
McCarthy, Tolkien, Lehane, Dahl.
2. Il libro d'infanzia che hai preferito?
Direi a pari merito "Ascolta il mio cuore" e "Tornatràs", entrambi di Bianca Pitzorno.
3. Un personaggio e la sua storia che ti sono rimasti nel cuore sono...
Lennie Small ("Uomini e topi" di John Steinbeck)
4. Hai la possibilità di avere un'amica/un amico tratto da un libro: chi sceglieresti?
Eh, bella domanda! A parte i vari personaggi che ho citato sopra, per variare, direi Jay Gatsby. Non mi ricordo benissimo il libro e lo rileggerò prima del film, però direi lui. O meglio, forse andrei volentieri io a fargli una visita per essere trasportata negli anni Venti.
5. Qual è il tuo film tratto da un libro preferito?
"The Prestige" di Christopher Nolan. Il libro non l'ho ancora letto, ma poco importa.
6. Il libro di cui non saresti mai venuta a conoscenza se non avessi avuto il blog e che ti è piaciuto 
tantissimo.
Direi "Se per un anno una lettrice" di Nina Sankovitch, che ho scoperto grazie al blog di Sonia, "Cuore d'inchiostro".
7. Preferisci leggere cartacei, anche a costo di pagarli un po' di più del normale, o ti adatti agli ebook?
Cartacei.
8. Se leggi ebook, dicci un pro e un contro secondo il tuo parere.
---
9. Un'amica/amico abbastanza triste ti chiede consiglio per una lettura: cosa gli suggerisci e perché?
Finora non mi è mai successo penso che però consiglierei un libro di Roald Dahl, che va bene per tutto e a tutti.
10. Se preferisci Narrativa Contemporanea rispondi alla domanda a); se prediligi il Paranormale rispondi alla domanda b).
a) Preferisci le storie drammatiche non sempre a lieto fine o le commedie ma che sotto sotto hanno una morale?
b) Qual'è la specie paranormale tra quelle che hai incontrato che ti è piaciuta di più e perché?

a - Mi piacciono molto le storie drammatiche, che non sempre sono a lieto fine.

Domande di Ettelen ("Elfa vagabonda")

1. Nei libri che hai letto c'è un personaggio in particolare che ti rappresenta?
No, ci sono tratti di diversi personaggi che mi rappresentano. L'ultimo che ho incontrato è stato Lula Pace Fortune ("Cuore selvaggio" di Barry Gifford), per il suo modo di pensare.
2. C'è un autore in particolare che ti ha colpito? Chi?
I thriller di Dennis Lehane, sempre ben costruiti con colpi di scena azzeccati e verosimili.
3. Se avessi la possibilità di rendere realtà un libro e di poter vivere quell'avventura come protagonista quale libro sarebbe?
"Sulla strada" di Kerouac.
4. In quale luogo preferisci leggere?
La mia camera, sul letto.
5. Quali generi di lettura preferisci?
Fantasy, storico, giallo, trhiller, distopico. Sono una lettrice onnivora, ma non leggo romanzi d'amore.
6. C'è mai stato un libro che ti ha fatto piangere? Quale?
Piango molto più per i film che per i libri. Negli ultimi cinque anni (da quando tengo la lista dei libri che leggo) solo "Uomini e topi" di John Steinbeck e "Se per un anno una lettrice" di Nina Sankovitch.
7. In quale momento della giornata preferisci leggere? di giorno o di notte?
Solitamente leggo al sera.
8. Un libro che è stato sopravvalutato?
Tanti, in particolare moltissime saghe/trilogie che escono in questo periodo, che sono tutte presentate come il nuovo caso letterario.
9. Un libro che ha influenzato il tuo modo di vivere?
Non ha proprio influenzato il mio modo di vivere, però "Il Signore degli Anelli" di Tolkien mi ha colpito particolarmente.
10. Un libro che ti ha fatto ridere da impazzire?
Nessun libro mi ha fatto ridere da impazzire, perché non leggo libri comici. Mi fanno sorridere quelli della serie di "I love shopping" di Sophie Kinsella.
11. Un libro che ti ha fatto rabbrividire?
Non leggo libri che mi possano far rabbrividire perché sono una fifona, ma da bambina mi aveva spaventato tantissimo il racconto "La forca" contenuto nel romanza "Autobus del brivido" di Paul van Loon.

Infine si sono aggiunte anche le domande di Chiara di "Bulimia letteraria".

1. Consiglia un libro che hai letto recentemente e che ti è piaciuto parecchio.
Non li ho letti di recente ma io consiglio "La collina dei conigli" di Adams, "Uomini e topi" di Steinbeck", "Il mondo nuovo" di Huxley e "Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra" di Dahl.
2. Chi è il tuo autore preferito?

McCarthy, Tolkien, Lehane, Dahl.
3. Quali generi letterari leggi di solito?

Come ho già ripetuto, leggo praticamente di tutto tranne romanzi d'amore e mi piace molto variare. Di solito non leggo mai due libri di seguito che appartengono allo stesso genere.
4. Qual è il tuo blog letterario di riferimento o preferito?

Ho più o meno sette blog che visito quotidianamente, ma tra tutti adoro le recensioni di Mr. Ink di "Diario di una dipendenza". Vorrei sapere scrivere le recensioni come fa lui.
5. Come scegli prevalentemente i libri da leggere?

Di getto segno i titoli in WL, se dopo ancora un po' di tempo ho desiderio di leggerli, allora li compro e poi basandomi sulle recensioni di alcuni blogger che hanno gusti simili ai miei.
6. Qual è la tua casa editrice preferita e perché?

Nessuna casa editrice preferita, mi baso sui romanzi e non sull'editore.
7. Leggi e-book?
No, solo cartacei.
8. La posizione e l'ambiente che preferisci per leggere.
Sul letto in camera mia, variando le posizioni in particolare a seconda di quanto mi prende la lettura.

9. Qual è la tua copertina preferita?
Mi piacciono particolarmente le copertine illustrate da Quentin Blake, Paolo Barbieri e quelle dei libri di Terry Brooks che, se non sbaglio, sono state realizzate da diversi autori.
10. Qual è la tua saga preferita e perché?

La trilogia del "Signore degli Anelli" di Tolkien, perché dopo questo libro il fantasy non è stato più lo stesso e per tanti altri motivi.
11. Dove acquisti prevalentemente i tuoi libri?
Di solito in libreria, ma anche al supermercato o ordinandoli da internet.

Ho terminato la lunga lista di domanda a cui dovevo rispondere, spero di aver soddisfatto la curiosità di chi me le ha poste .
A presto! :)

giovedì 28 marzo 2013

Recensione: Cuore selvaggio

Cuore selvaggio
Barry Gifford
Titolo originale: Wild at heart
Pagine: 166
Casa editrice: Frassinelli
Prezzo: £ 21.500 (ca. € 11,10)
Fuori catalogo

Trama
Sailor e Lula si amano e sognano di raggiungere la California. Uscito di galera e violata la libertà vigilata, i due si mettono in viaggio. Marietta però, la madre di Lula, contraria alla relazione, decide di farli seguire da Johnnie Ferragut. Nonostante questo i due continuano la loro fuga, incontrano strani personaggi e raccontandosi storie.

Autore
Barry Gifford è autore di romanzi, saggi e poesie e di due biografie, rispettivamente di Kerouac e di Saroyan. E' editore della Creative Arts Books di Berkeley, celebre per aver rilanciato il romanzo "nero" americano.
(dal risvolto di copertina)

Recensione
Ogni tanto guardo un film e scopro che è tratto da un libro che non conoscevo. Scatta così la fase del recupero informazioni. Sfortunatamente il libro in questione non solo è fuori catalogo, ma la trama sul risvolto di copertina è un riassunto del romanzo in sé (finale compreso). Poco importa, ho già visto il film e so già come andrà a finire ma chi non l'ha visto? Questa è una domanda che andrebbe posta a chi ha scritto la trama-riassunto. Un paio di domande mi piacerebbe anche farle a chi ha curato l'editing. Ho trovato sette o otto refusi in un romanzo che non arriva a duecento pagine.
Mettendo da parte queste questioni tecniche che mi hanno infastidito, passiamo a parlare di un romanzo on the road con due protagonisti sopra le righe.

Lula e Sailor sono due giovani amanti in fuga dal North Carolina e diretti in California. Sailor, ventitré anni, è appena uscito dal carcere e Lula, venti, è lì ad aspettarlo, pronti per partire e vivere il loro grande amore lontani dalla madre di lei, l'apprensiva Marietta. Tra una camera di motel e un'altra, Lula e Sailor si raccontano storie. Persone che hanno incontrato, sogni che hanno fatto, il proprio passato. I protagonisti sono personaggi esagerati, da telenovela e così è il loro linguaggio e il loro comportamento.


Gifford scrive con un linguaggio asciutto e colloquiale. Pochissime descrizioni e molti dialoghi caratterizzano il romanzo. Lula e Sailor, durante il loro viaggio, incontrano personaggi che dopo poche pagine non si ritroveranno più. D'altronde la loro è un'avventura on the road, uno continuo spostarsi da un luogo all'altro per arrivare alla meta. Il romanzo è un racconto nel racconto, grazie al confidarsi vicendevole di Lula e Sailor. I personaggi che Gifford ha creato sembra che abbiano visto troppo e abbiano bisogno che qualcuno li ascolti. Benché le loro vite sono quelle della telenovela, non vuol dire che non sono reali, anzi. Le vicende e le storie che vivono sono talmente immerse nella realtà che non sembrano quasi farci caso, non riuscendo a dare il giusto peso alle cose.
Tra un "dolcezza" e un "piccioncino" Lula e Sailor si presentano e si fanno ricordare come due giovani un po' ingenui, ma che si amano e sono fatti l'uno per l'altra. Sono un "Romeo e Giulietta" moderni, ostacolati da Marietta, seguiti da Johnnie Ferragut, senza dimenticare Perdita Durango e Bobby "come il Paese" Perù. Una coppia molto più reale di quello che appare, che il lettore non si dimenticherà facilmente.

Voto: 3,5/5

Gifford ha scritto una serie di sette romanzi autoconclusivi che ha come protagonisti Lula e Sailor. In Italia sono stati purtroppo tradotti solamente "Cuore selvaggio" e "Strade selvagge".
Da questo romanzo è stato tratto il film di David Lynch "Cuore selvaggio" (Palma d'oro a Cannes nel 1990), sceneggiato dallo stesso Gifford insieme a Lynch.

martedì 26 marzo 2013

Liebster Blog Award

Ogni tanto iniziano a girare tra i blog vari "premi", il nome cambia, ma la sostanza no. Sono sempre simpatici meme a cui rispondere per fare in modo che ogni blogger possa raccontare qualcosa di sé. L'anno scorso avevo ricevuto il "Liebster Blog" che aveva altre regole, qualche mese fa girava il meme "11x11x11", ora questi due si sono fusi insieme. Alla fine l'importante non è il nome del "premio" assegnato, ma partecipare a un giochino insieme agli altri blogger e ai lettori.

Questa volta sono state ben cinque le blogger che mi hanno assegnato il "Liebster Blog Award" e per non fare un post troppo lungo dividerò le risposte: due serie in questo e le altre tre nel prossimo.


Il premio, nato in Germania, viene assegnato ai blogger meritevoli con meno di 200 follower.
Ecco le regole:
- chi riceve il premio deve ringraziare chi gliel'ha assegnato citandolo nel post
- rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato
- scrivere undici cose su di te
- premiare undici blog che hanno meno di 200 followers
- formulare altre undici domande, cui gli altri blogger dovranno rispondere
- informare i blog del premio

Io devo ringraziare Katerina di "A game of T.A.R.D.I.S.", Kylai di "Kylai in Wonderland", Gingerhead di "Smell of Books", Naivee di "Paper Dreams below fingers" e infine Ettelen di "Elfa vagabonda".

Iniziamo con le domande che mi sono state poste da Katerina e Kylai.

Domande di Katerina ("A game of T.A.R.D.I.S.")

1. Quale libro ti ha fatto innamorare della lettura?
Non c'è stato un libro in particolare. Mi ricordo di aver sempre avuto dei libri intorno da quando ero piccolina: quelli illustrati da Tony Wolf e da Richard Scarry, i librotti della Disney e ancora prima quelli tattili. Insomma, sono sempre stata circondata dai libri!
2. Quale libro ti sei "pentito" di aver letto?
Pentita no, ci sono dei libri che però non mi sono piaciuti per niente.
3. Qual è il libro più vecchio che hai letto?
Penso delle commedie di Plauto (II secolo a.C.)
4. Cartaceo, e-reader, o entrambi?
Cartaceo tutta la vita.
5. C'è un libro che ti è piaciuto, e quando l'hai riletto no?
Rileggo molto poco, solo libri che mi sono piaciuti particolarmente e finora non mi è mai capitato.
6. Preferisci le saghe o i volumi autoconclusivi?
Volumi autoconclusivi. Se si tratta di saghe preferisco che ogni volume abbia una fine e non un finale aperto.
7. Ci sono autori di cui compri libri a scatola chiusa?
Cormac McCarthy, Dennis Lehane, Roald Dahl.
8. In un libro è meglio la prima persona o la terza?
Preferisco la terza, migliori descrizioni e contestualizzazione.
9. Quale reputi il miglior film tratto da un libro?
Tra i migliori che mi vengono in mente in questo momento "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen.
10. E il peggiore?
Tra i peggiori che mi ricordo sicuramente "Eragon", ma penso che venga battuto da "Dorian Gray" del 2009.
11. C'è un personaggio che consideri un modello?
Alcuni personaggi restano nel cuore, ma non penso che possano essere presi come modelli alla lettera. Penso che sia meglio prendere come modello delle persone reali.

Domande di Kylai ("Kylai in Wonderland")

1. Per quanto riguarda le letture hai un genere preferito o leggi di tutto?
Mi piace il fantasy, il thriller, il giallo e lo storico. In ogni caso mi piace variare e leggo praticamente tutto, tranne i romanzi d'amore.
2. Hai visto un film tratto da un libro dove gli attori scelti contrastavano con l'idea che ti eri fatta dei personaggi? Se si, con chi li avresti sostituiti?
Solitamente quando leggo non mi immagino il personaggio identificandolo con un attore, è però capitato che ogni tanto storcessi il naso.
3. Quando leggi hai delle manie strane?
Sono piena di manie, ma stranamente nessuna che riguarda il momento della lettura. Solo il silenzio.
4. Qual è il tuo segnalibro preferito?
Ho una vasta collezione di segnalibri, ma uso gli stessi da circa dieci anni. Precisamente un paio di quelli che regalavano alla Giunti nel 2003 (uno al mese con soggetti di dipinti diversi) e sempre un altro della Giunti illustrato con dei disegni di Tony Wolf.
5. Ti è mai capitato di consigliare un libro a qualcuno che non ama la lettura? Se si, com'è andata?
Preferisco consigliare a chi ama la lettura, almeno ho dei riscontri! Per rispondere alla domanda, con mia sorella non è andata molto bene...
6. Viaggi nel tempo e puoi impedire che venga pubblicato un libro...Su quale testo ricadrebbe la tua scelta?
"Fu vera gloria? Ai poster/L'ardua sentenza" diceva il buon Manzoni ne "Il 5 maggio". Verranno tramandati solo i libri che meritano, la selezione naturale farà il suo corso.
7. Viaggi nel tempo e puoi pubblicare un libro, invece, a quale genere apparterrebbe?
Drammatico.
8. La saga più lunga che possiedi?
Quella di Terry Brooks, che considero un'unica lunghissima saga. Per ora ho i primi tre e gli ultimi cinque.
9. Hai mai comprato un libro a caso, senza sapere di cosa parlasse?
Sì, più di una volta con gli autori di cui mi fido e quando si tratta di classici.
10. Biblioteca si o biblioteca no?
Assolutamente sì: si trovano i libri fuori catalogo ed è una risorsa indispensabile. L'unica pecca è che i libri vanno restituiti e quando un libro mi è piaciuto tanto è una pena! Naturalmente mi affeziono a quel volume in particolare come "La strada" di Kerouac, che ho tenuto amorevolmente in ostaggio per ehm... sette mesi (l'edizione che ho letto era, ovviamente, fuori catalogo e con una traduzione differente. Impossibile da acquistare).
11. Com'è nato il nome del tuo blog?
Volevo trovare un nome che non contenesse le parole "libro/i" o "book/s". Dove si mette un libro quando si va a letto? Eccolo qua!

11 cose di me

1. Prendo appunti in maniera compulsiva.
2. Odio la discoteca.
3. Sono (molto) introversa.
4. Sono ornitofobica e ho evidenti difficoltà a stare in Piazza Duomo a Milano. Ancora più evidenti in Piazza San Marco a Venezia.
5. Tengo tutti i biglietti del cinema.
6. Non amo particolarmente la saga di Harry Potter.
7. Mi piace un sacco mangiare giapponese.
8. Non ho ancora finito di vedere Lost.
9. Non ho mai visto un film di Woody Allen.
10. Spesso rispondo agli sms dopo ore. E non faccio apposta.
11. Non ho un comodino.

11 domande a cui rispondere
1. Libri in brossura o rilegati?
2. Compri libri in maniera compulsiva o rifletti bene prima di acquistarli?
3. La passione per la lettura ti è stata trasmessa da qualcuno?
4. C'è qualche persona in particolare con cui ami parlare di libri e scambiare opinioni?
5. Quale libro vorresti vedere tramutato in film?
6. Qual è il tuo telefilm preferito?
7. La tua vacanza ideale?
8. Quali sono tre luoghi che vorresti visitare?
9. Un personaggio che ti ha colpito e ti è rimasto nel cuore?
10. I tuoi libri devono rimanere immacolati o essere vissuti?
11. Leggi dei fumetti?

Questi sono i blog a cui passo il premio:
- Cercatori di libri di Ale e Ari
- Bibliomania di Camilla
- Il profumo dei libri di Alessia
- Locanda dei libri di Clody

Ho barato nell'assegnazione del premio ma fa niente :) Se qualcuno ha voglia di rispondere alle domanda faccia pure, se commentate passerò a leggere le vostre risposte!

A presto, con la seconda parte delle mie risposte!