giovedì 7 giugno 2012

Recensione: Il canto della rivolta

Attenzione: se non avete letto "La ragazza di fuoco", evitate di leggere la recensione se non volete ricevere spoiler :)

Il canto della rivolta
Suzanne Collins
Titolo originale: Mockingjay
Pagine: 420
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: € 17,00

Trama
Contro tutte le previsioni, Katniss è sopravvissuta agli Hunger Games per la seconda volta. Ma anche se ora è lontana dall'arena sanguinaria, non può dirsi salva. Capitol City è molto arrabbiata. Capitol City vuole vendetta. E chi è destinato a pagare per i disordini? Katniss, ovviamente, la Ragazza di fuoco. Come se non bastasse, il Presidente Snow tiene a precisare che ormai tutti sono in pericolo, nessuno escluso: la famiglia di Katniss, i suoi amici più cari, tutti gli abitanti del Distretto 12.
Ora che la scintilla si è trasformata in un ardente fuoco di rivolta, alla Ghiandaia Imitatrice non resta che spiccare il suo volo verso la libertà. Forte e incalzante, finalmente anche in Italia lo sconvolgente finale della rivoluzionaria trilogia di Suzanne Collins, Hunger Games.
 

Autrice
La sua carriera inizia nel 1991, scrivendo sceneggiature per programmi televisivi per bambini. La sua notorietà si deve per la trilogia di "Hunger Games", sua prima fatica letteraria, che l'ha resa celebre in tutto il mondo.

Recensione
Che i giochi abbiano fine. Devo dire che è veramente una bella tagline. (Cosa che non si può dire della trama –se così possiamo chiamarla- che si trova sul risvolto della copertina, perché secondo me non c’entra nulla con il romanzo).

Cosa è successo fuori dall’Arena, mentre Katniss era ancora prigioniera degli Hunger Games? La rivolta è scoppiata. I Distretti sono insorti. I ribelli si mobilitano. E’ la fine per Capitol City? Chi sono i buoni e chi i cattivi?

Devo limitarmi nel dire tutto quello che in realtà vorrei. Ogni avvenimento è qualcosa che merita di essere scoperto. Posso solo dire che con quest’ultimo strabiliante episodio siamo arrivati ad un livello di azione e adrenalina inaspettato. “Il canto della rivolta” è ben al di sopra delle mie aspettative. Mi aspettavo sì un bel libro, una bella continuazione, ma mi sono ritrovata a leggere una storia che mi ha completamente trascinato. Soprattutto perché dopo due capitoli, quest’ultimo episodio è all’altezza degli altri, non perde di tono, i colpi di scena si susseguono.

La scintilla è più che scoppiata, il fuoco divampa. Qual è la cosa giusta da fare? Come agire per liberare tutta Panem dal dominio di Capitol City? Katniss è il simbolo di questa rivolta, nel bene e nel male. E come tale deve ricoprire questo ruolo.

Ancora una volta devo ammettere che l’inizio mi è sembrato un po’ lento e, come successo con “La ragazza di fuoco”, quando lo penso la storia prende veramente il via. Anche in questo caso, personaggi primari e secondari fanno da filo conduttore della storia, ma non mancano nuove entrate. Il personaggio di Katniss continua a maturare, la sua personalità si evolve e cambia seguendo il corso degli eventi anche se, mi tocca ammetterlo, ogni tanto ci sono dei momenti in cui perde un pochino.

E’ una lotta fino alla fine, una battaglia combattuta fino all’ultimo. I colpi di scena non mancano neanche questa volta e sono decisamente forti. Anche con questo episodio, non si può che rimanere incollati alle pagine e, pur sapendo che non ci sarà un seguito da leggere, si divora questo libro, senza leggere poche pagine per non farlo finire. Bisogna sapere come va a finire.

Si giunge al termine. La fine forse è un po’ frettolosa, la Collins avrebbe potuto fare le cose con più calma, ma tant’è. Ci sono un paio di pieghe che hanno preso alcuni personaggi che mi sono sembrate un po’ strane per il loro carattere, troppo cambiati rispetto a com’erano in precedenza (non sottovalutando comunque quello che hanno passato). Ma è comunque una bella conclusione.

I giochi sono davvero finiti e cosa resta da dire? Che gli Hunger Games mi hanno totalmente catturata, era da tanto che una serie non mi prendeva così e sono contenta di aver letto i tre libri a pochissima distanza l’uno dall’altro, sarebbe stata una pena aspettare tutto quel tempo tra un episodio e l’altro. “Il canto della rivolta” pone fine ai giochi nel modo migliore che ci si poteva aspettare, mantenendo lo stesso livello narrativo, la stessa azione e l’adrenalina trovati nei due episodi precedenti. Tutti e tre i romanzi si sono mantenuti sulla stessa linea, non hanno perso tono, la magia di questa storia non è andata scemando.

Non si può partecipare agli Hunger Games. Non si può assistere agli Hunger Games. Ma gli Hunger Games si possono vivere grazie a questa fantastica trilogia.

Voto: 5/5

Ho deciso di assegnare il voto massimo a questo libro, non perché sia il libro più bello del mondo, senza aver letto "Hunger Games" si può vivere benissimo, ma in tutti e tre i romanzi ho trovato qualcosa di originale, qualcosa che non mi faceva staccare gli occhi dalle pagine. Una storia avvincente che non perde il ritmo nei volumi successivi, come spesso accade.

E voi, cosa ne pesate di "Hunger Games"?
Stay Tuned! :)

2 commenti:

Luigi87 ha detto...

io ho visto solo il film e in effetti qualche passaggio non è chiarissimo..aspetterò il prossimo episodio per capire qualcosa di più

Grissino ha detto...

Concordo con te. Finale assolutamente orribile, frettoloso e con tanti pezzi preziosi butatti via. Io avrei pagato volentieri qualche altro euro per un quarto libro. Invece mi é rimasto l'amaro in bocca, anzi ero proprio furioso. Ma che cavolo di finale é per due eroi sopravvissuti a due Hunger Games?! Baaaaaaaaah!!!