sabato 1 dicembre 2012

Recensione: Il curioso caso di Benjamin Button

Il curioso caso di Benjamin Button
Francis Scott Fitzgerald
Titolo originale: The curious case of Benjamin Button
Pagine: 59
Casa Editrice: Donzelli editore
Prezzo: € 11,50

Trama
La vita scorre all'indietro, per Benjamin Button. In un giorno d'estate del 1860, per un inspiegabile scherzo del destino, lui nasce già vecchio: un uomo dell'apparente età di settant'anni, dentro una culla. E poi comincia a ringiovanire, muovendosi controcorrente rispetto alla storia. Mentre la buona borghesia di Baltimora, a cui appartiene anche suo padre, osserva con un misto di meraviglia, imbarazzo e riprovazione.

Autore
Francis Scott Fitzgerald (1896-1940) è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense, autore di romanzi e racconti. È considerato uno fra i maggiori autori dell'Età del jazz e, per la sua opera complessiva, del XX secolo. Faceva parte della corrente letteraria della cosiddetta Generazione perduta, un gruppo di scrittori americani nati negli anni 1890 che si stabilì in Francia dopo la prima guerra mondiale. Scrisse quattro romanzi, più un quinto lasciato incompiuto, e decine di racconti brevi sui temi della giovinezza, della disperazione, e del disagio generazionale. I quattro romanzi dell'autore sono "Di qua dal Paradiso", "Belli e dannati", "Il grande Gatsby" e "Tenera è la notte".

Recensione
Ho letto questo libro per la lettura collettiva organizzata dalla carinissima Clody del blog Locanda dei libri.
Benjamin Button è stato portato alla ribalta grazie all'adattamento cinematografico realizzato da David Fincher nel 2008, con protagonisti Brad Pitt e Cate Blanchett. In realtà la parola "adattamento" non è la più corretta in quanto il film non coincide affatto con il libro. Mi spiego meglio.
Benjamin Button nasce con l'aspetto di un anziano settantenne e vive la sua vita controcorrente in quanto, invece di invecchiare come le persone, ringiovanisce. Nel film possiamo seguire Benjamin durante le sue avventure, vivere con lui la sua vecchiaia-infanzia, il suo ringiovanimento fino alla sua infanzia-vecchiaia. Nel libro, che è un racconto lungo e non un romanzo, Fitzgerald ci dà un assaggio della vita di Benjamin, facendocela scorrere davanti agli occhi in maniera accelerata.
L'idea è originalissima, ma secondo me è stata un'occasione sprecata. Benjamin è completamente fuori posto in ogni contesto sociale, partendo proprio dalla famiglia. La sua nascita provoca grande imbarazzo e il padre non sa come comportarsi. Suo figlio è un uomo anziano, più vecchio di lui, che ha interessi e gusti di un uomo della sua età. E' grottesca la visione di un settantenne vestito come un bambino e il padre non può che rassegnarsi. La vita di Benjamin scorre all'indietro, mentre tutti gli altri vanno avanti e così anche suo figlio si vergogna di lui, che continua a diventare sempre più giovane.

Fitzgerald ha deciso di dedicarsi ad altre storie probabilmente, lasciandoci leggere solo una bozza della vita di Benjamin Button. Peccato, sarebbe stato molto interessante leggere e approfondire i personaggi e le vicende che essi vivono.
Detto ciò, non mi resta che consigliarvi la visione del film. Non rispecchia la storia, ma almeno a Benjamin viene data una seconda vita. Molto belle le interpretazioni di Pitt e Blanchett.

Voto: 3/5
(per l'originalità)

Nota: EVITATE di comprare questo libro, prendetelo in prestito in biblioteca. 11,50 euro per un libro che ha queste dimensioni: 1cm di spessore, 11,7 cm di lunghezza e 17 cm di altezza è un furto. Inoltre sono 59 pagine, ma ci sono molti disegni, quindi...

Alla prossima! :)

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