giovedì 28 marzo 2013

Recensione: Cuore selvaggio

Cuore selvaggio
Barry Gifford
Titolo originale: Wild at heart
Pagine: 166
Casa editrice: Frassinelli
Prezzo: £ 21.500 (ca. € 11,10)
Fuori catalogo

Trama
Sailor e Lula si amano e sognano di raggiungere la California. Uscito di galera e violata la libertà vigilata, i due si mettono in viaggio. Marietta però, la madre di Lula, contraria alla relazione, decide di farli seguire da Johnnie Ferragut. Nonostante questo i due continuano la loro fuga, incontrano strani personaggi e raccontandosi storie.

Autore
Barry Gifford è autore di romanzi, saggi e poesie e di due biografie, rispettivamente di Kerouac e di Saroyan. E' editore della Creative Arts Books di Berkeley, celebre per aver rilanciato il romanzo "nero" americano.
(dal risvolto di copertina)

Recensione
Ogni tanto guardo un film e scopro che è tratto da un libro che non conoscevo. Scatta così la fase del recupero informazioni. Sfortunatamente il libro in questione non solo è fuori catalogo, ma la trama sul risvolto di copertina è un riassunto del romanzo in sé (finale compreso). Poco importa, ho già visto il film e so già come andrà a finire ma chi non l'ha visto? Questa è una domanda che andrebbe posta a chi ha scritto la trama-riassunto. Un paio di domande mi piacerebbe anche farle a chi ha curato l'editing. Ho trovato sette o otto refusi in un romanzo che non arriva a duecento pagine.
Mettendo da parte queste questioni tecniche che mi hanno infastidito, passiamo a parlare di un romanzo on the road con due protagonisti sopra le righe.

Lula e Sailor sono due giovani amanti in fuga dal North Carolina e diretti in California. Sailor, ventitré anni, è appena uscito dal carcere e Lula, venti, è lì ad aspettarlo, pronti per partire e vivere il loro grande amore lontani dalla madre di lei, l'apprensiva Marietta. Tra una camera di motel e un'altra, Lula e Sailor si raccontano storie. Persone che hanno incontrato, sogni che hanno fatto, il proprio passato. I protagonisti sono personaggi esagerati, da telenovela e così è il loro linguaggio e il loro comportamento.


Gifford scrive con un linguaggio asciutto e colloquiale. Pochissime descrizioni e molti dialoghi caratterizzano il romanzo. Lula e Sailor, durante il loro viaggio, incontrano personaggi che dopo poche pagine non si ritroveranno più. D'altronde la loro è un'avventura on the road, uno continuo spostarsi da un luogo all'altro per arrivare alla meta. Il romanzo è un racconto nel racconto, grazie al confidarsi vicendevole di Lula e Sailor. I personaggi che Gifford ha creato sembra che abbiano visto troppo e abbiano bisogno che qualcuno li ascolti. Benché le loro vite sono quelle della telenovela, non vuol dire che non sono reali, anzi. Le vicende e le storie che vivono sono talmente immerse nella realtà che non sembrano quasi farci caso, non riuscendo a dare il giusto peso alle cose.
Tra un "dolcezza" e un "piccioncino" Lula e Sailor si presentano e si fanno ricordare come due giovani un po' ingenui, ma che si amano e sono fatti l'uno per l'altra. Sono un "Romeo e Giulietta" moderni, ostacolati da Marietta, seguiti da Johnnie Ferragut, senza dimenticare Perdita Durango e Bobby "come il Paese" Perù. Una coppia molto più reale di quello che appare, che il lettore non si dimenticherà facilmente.

Voto: 3,5/5

Gifford ha scritto una serie di sette romanzi autoconclusivi che ha come protagonisti Lula e Sailor. In Italia sono stati purtroppo tradotti solamente "Cuore selvaggio" e "Strade selvagge".
Da questo romanzo è stato tratto il film di David Lynch "Cuore selvaggio" (Palma d'oro a Cannes nel 1990), sceneggiato dallo stesso Gifford insieme a Lynch.

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