domenica 3 marzo 2013

Wish List #30


Questa settimana due titoli che mi attirano davvero molto. Il primo l'ho scoperto grazie alla trasposizione cinematografica che è uscita al cinema giovedì scorso, il secondo invece grazie a un corso universitario. Finalmente, dopo un anno e mezzo di università, sto frequentando un corso che mi interessa moltissimo, qualcosa che studierei anche da sola se avessi il tempo per farlo. Si tratta di un corso incentrato sul regista David Lynch, che conoscevo solo di fama. Ora sto diventando una lynchana, facendo anche più del dovuto!

"Educazione siberiana", Nicolai Lilin
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. "Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.

"Perdersi è meraviglioso", David Lynch
David Lynch (1946) è uno dei massimi cineasti statunitensi degli ultimi decenni, vincitore di due Palme d'Oro a Cannes, due Cesar e un Leone d'Oro alla carriera. Con film come Eraserhead e Inland Empire, passando per The Elephant Man, Velluto blu, Twin Peaks e Mulholland Drive, ha affermato negli anni un proprio personalissimo stile fatto di ambiguità, mistero, perversione, di situazioni vissute in un confine indistinguibile fra sogno e realtà. Gli autori di queste ventiquattro interviste - che ripercorrono l'intera carriera del grande regista, dal 1977 fino a oggi - scavalcano abilmente il riserbo quasi maniacale di Lynch sul significato dei propri film, riuscendo a farlo aprire a risposte mai scontate e sempre penetranti, con ampie digressioni sulle altre forme artistiche che ama: dalla pittura alla musica, al design. Fra notazioni tecniche, aneddoti dal set, ricordi personali e vere e proprie dichiarazioni di poetica, queste pagine offrono un ritratto in presa diretta di uno dei registi più visionari della storia del cinema.

Qualche nuova entrata nella vostra WL? :)

2 commenti:

Matteo ha detto...

Io in wishlist ne ho aggiunti una marea, ma quello che più vorrei leggere è "L'amore invisibile" di Schmitt :)

Belle le tue aggiunte in WL, specialmente quello su Lynch, regista che adoro visceralmente!

Olivia ha detto...

Non lo sapevo! Io mi sto appassionando un sacco! :D