giovedì 17 gennaio 2013

Speciale Oscar 2013: Approfondimento categorie


In questo primo dei sei approfondimenti dedicate alle categorie andremo ad osservare più da vicino i candidati al premio di Miglior corto, Miglior corto animato, Miglior corto documentario e Miglior documentario.

MIGLIOR CORTO
I film candidati per questa statuetta provengono da terre lontane, dalla Somalia all'Afghanistan, e trattano temi drammatici. I temi centrali di questi cortometraggi sono la ricerca di un futuro migliore e la realizzazione dei propri sogni, senza dimenticare i drammi personali e un pizzico di sovrannaturale.

"Asad" si svolge in Somalia, in un villaggio di pescatori devastato dalla guerra. Il ragazzo protagonista deve decidere se rassegnarsi ad una vita di pirateria o scegliere la vita di un pescatore onesto. Bryan Buckley, sceneggiatore e regista del corto, ha utilizzato un cast formato esclusivamente da rifugiati somali. E' stato ispirato dalle storie dei rifugiati somali che ha incontrato durante i suoi viaggi in Kenya e Sudan con le Nazioni Unite.


"Buzkashi Boys" di Sam French è uno dei primi film narrativi girato interamente a Kabul, con una troupe composta da occidentali e afgani. Protagonisti di questo corto sono due amici che lottano per realizzare i loro sogni, sullo sfondo di un drammatico Afghanistan contemporaneo e dello sport nazionale buzkashi (un brutale polo giocato con una capra morta).




Protagonista di "Curfew", diretto da Shawn Christensen, è il giovane Richie che, sull'orlo del suicidio, riceve una telefonata dalla sorella per fare da baby-sitter alla nipotina Sophia. La bambina potrebbe essere la scintilla di cui Richie ha bisogno per ritornare a galla.






Tom Van Avermaet ha scritto e diretto "Death of a shadow" (Dood van een Schaduw) in cui Nathan Rijckz, un defunto soldato, è intrappolato in un limbo tra la vita e la morte. Qui raccoglie le ombre di uomini e donne per poter riacquistare la possibilità di una seconda vita per poter rivedere una ragazza, conosciuta poco prima della morte.





Scritto e diretto dal canadese Yan England, "Henry", narra la storia di un eccezionale pianista, l'Henry del titolo, la cui vita è stata gettata in subbuglio dalla scomparsa della moglie Maria.








MIGLIOR CORTO ANIMATO
Come sempre questa categoria riserva delle chicche veramente eccezionali. Si parte con "Paperman" di John Kahrs, corto in bianco e nero figlio della Disney, che al cinema ha preceduto la proiezione di "Raplh Spaccatutto". Ambientato negli anni Cinquanta racconta la storia di un ragazzo che, recandosi al lavoro, incontra una bellissima ragazza. Convinto che sia la sua anima gemella,dovrà cercare di attirare la sua attenzione dalla finestra dell'ufficio solo con fogli e fantasia.
David Silverma ci presenta invece un personaggio molto noto e amato. La protagonista di "The longest daycare" è infatti Maggie Simpson, che all'asilo nido, sottoposta ad una macchina che vede il futuro, viene catalogata come "nulla di speciale". Abbandonata a se stessa incontra il bambino con il monociglio, suo acerrimo nemico.
Una produzione indipendente ha invece dato vita a "Adam and Dog" di Minkyu Lee che vede protagonista un cane giocherellone che esplora il mondo appena creato, trovando il primo uomo. La rosa si arricchisce con due corti girati in stop-motion. "Fresh guacamole" di PES racconta la storia di un cuoco che usa ingredienti insoliti per preparare una ciotola di guacamole. L'ultimo corto in lizza è "Head over heels", diretto da Timothy Reckart, narra le vicende di Walter e Madge che dopo anni di matrimonio si sono separati: lui vive sul pavimento e lei sul soffitto.

    

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO
Storie drammatiche e toccanti sono le protagoniste della categoria dedicata al miglior corto documentario.
"Inocente" è il corto documentario incentrato sulla vita di una giovane artista che, grazie alla sua determinazione, è riuscita a portare avanti il suo sogno. Il colore è la sua rivoluzione nei confronti di un passato oscuro, segnato dalla violenza e da una vita senza certezze. Diretto da Sean Fine. In "Kings Point" di Sari Gilman, invece, i protagonisti sono cinque anziani che vivono in una tipica pensione resort americana in Florida. "Mondays at racine" di Cynthia Wade si concentra su un salone di bellezza un po' particolare, si tratta infatti di un salone per donne a cui è stato diagnosticato il cancro.
Con il film diretto da Kief Davidson, "Open Heart", ci spostiamo in Africa, precisamente al Centro Salam di cardiochirugia di Emergency, dove otto bambini ruandesi si sottopongono a un delicato intervento al cuore. Tra i chirurghi presenti al Centro Salam troviamo anche Gino Strada, fondatore di Emergency. L'ultimo candidato per questa categoria è "Redemption" di Jon Alpert, incentrato sugli inscatolatori di New York City.

MIGLIOR DOCUMENTARIO
I film documentari candidati in questa edizione toccano temi molto attuali e drammatici. Si inizia con "5 broken cameras", resoconto in prima persona della resistenza non violenta di Bil'in, un villaggio della Cisgiordania, minacciato dallo sconfinamento degli insediamenti israeliani. E' stato girato quasi interamente dall'agricoltore palestinese Emad Burnat, che ha acquistato la prima telecamera nel 2005 per filmare la nascita del figlio. Il film è stato montato dallo stesso Burnat e dal regista israeliano Guy Davidi, che ha strutturato l'intero lungometraggio intorno alla distruzione violenta delle telecamere del palestinese. Il film ha seguito l'evoluzione della famiglia di Burnat e del suo villaggio per cinque anni. Dalla stessa zona geografica proviene anche "The gatekeepers" del regista Dror Moreh, che racconta la storia dello Shin Bet israeliano dal punto di vista di sei ex capi del servizio segreto israeliano della sicurezza interna, soffermandosi anche sul ruolo che l'intelligence israeliana ha avuto nell'ambito della sicurezza dalla Guerra dei sei giorni ad oggi.
"How to survive a plague" di David France documenta l'attivismo di pazienti sieropositivi dei movimenti ACT UP e TAG, che hanno portato ad un radicale cambiamento nella percezione sociale dell'Aids. Hanno portato all'identificazione di nuove cure e medicine organizzando sperimentazioni cliniche sugli stessi pazienti. Queste scoperte riuscirono a salvare la vita a moltissime persone.
Kirby Dick dirige invece "The invisible war", un documentario indagine sull'epidemia di stupro all'interno delle forze armate statunitensi ai danni delle soldatesse. Il film mette in luce le drammatiche cifre di uno dei segreti meglio conservati d'America: è più probabile che una donna soldato venga stuprata da un commilitone che uccisa dal fuoco nemico.
Ultimo film candidato in questa categoria è "Searching for sugar man" diretto da Malik Bendjelloul. Sixto Rodriguez, dopo una breve promettente carriera musicale, scompare senza lasciare traccia. Diverse voci cercano di trovare una spiegazione alla sua scomparsa, fin quando due fan non si recano in Sudafrica.

Searching for Sugar Man Poster

Termina qui il primo approfondimento. Le categorie minori, che spesso non vengono neanche citate, hanno avuto il giusto spazio e ora, grazie ad una migliore conoscenza dei candidati, è possibile scommettere anche sulla vittoria di questi film. Avete già qualcuno in mente?

2 commenti:

Matteo ha detto...

I corti son quasi tutti bellissimi, è proprio difficile scegliere.
Direi... "Death of a shadow", "Head over heels" e "Open Heart".
I documentari invece proprio non li conosco.... :-/

Olivia ha detto...

Io adesso sono impegnata con gli esami e non trovo il tempo per guardarli, appena finiti non vedo l'ora di visionarli, così avrò qualcuno per cui tifare :)