martedì 22 gennaio 2013

Recensione: Delitto e castigo

"Delitto e castigo"
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Titolo originale: Преступление и наказание
                 (Prestuplènie i nakazànie)
Pagine: 412
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: € 4,90

Trama
Il giovane Raskol'nikov decide di uccidere una vecchia usuraia, ma per lui inizierà una fase di tormento e angoscia che lo porterà quasi alla pazzia.
(La trama è scarna, ma meglio così con i classici, perché il più delle volte le trame "ufficiali" scrivono anche il finale).

Autore
Fëdor Michajlovič Dostoevskij è considerato uno dei maggiori romanzieri e pensatori russi non solo dell'Ottocento, ma di ogni tempo. I grandi romanzi che l'hanno reso celebre sono, tra gli altri, "Delitto e castigo", "L'idiota", "I fratelli Karamazov" e "I demoni".

Recensione
Solo ora, dopo circa due mesi dalla conclusione della lettura, mi metto a scrivere qualcosa riguardo questo capolavoro. Non è perché non avessi mai tempo, alla fine si riesce a trovarne sempre un pochino per fare qualcosa ma scrivere di questo libro mi risulta davvero difficile. Perché? Come si può riuscire a trasmettere solo attraverso un commento le emozioni profonde che mi ha suscitato "Delitto e castigo"? Quando ci si trova a leggere dei classici sembra quasi superfluo aggiungere qualcosa, tante persone il più delle volte maggiormente esperte, hanno parlato, studiato, criticato. Soprattutto la parte più difficile è riuscire a far capire come questo sia un romanzo da leggere, una di quelle storie i cui personaggi sono così reali che al lettore sembra di osservare la scena nell'angolo, per non disturbare.
Nonostante tutto questo, provo a scrivere le emozioni che mi ha suscitato e perché ve ne consiglio caldamente la lettura.

Delitto e castigo. Due parole lapidarie comprendono al loro interno una storia fatta di un insieme di emozioni talmente forti da poter esplodere. Il libro è diviso in sette parti ed è semplice scindere la parte del "delitto" da quella del "castigo".
Rodion Romanovič Raskol'nikov, questo il nome del protagonista del romanzo, decide di uccidere una vecchia usuraia. Così si apre la storia e questo ciò che accade nella prima parte in cui è diviso il racconto. Il "delitto" si compie nei primi capitoli per poi lasciare posto e spazio al "castigo". Un castigo che come un tarlo si insinua nella mente del giovane Rodia, ex studente universitario di San Pietroburgo. Ciò che colpisce il giovane assassino non è un semplice rimorso dell'azione che ha compiuto, ma è un insieme di sfaccettature molto più profondo. E' l'angoscia, il tormento di poter essere scoperto che lo portano ad uno stato quasi di pazzia, facendolo ammalare anche fisicamente. E' così che si evolve il suo personaggio.
Un giovane che inizia la sua caduta, come un turbine che lo spinge sempre più un basso fino a toccare il fondo. Ciò che guida Rodia non è solo l'azione scellerata del momento, ma è un'idea molto più profonda e drastica che viene piano piano svelata nel corso della storia. Gli uomini sono davvero tutti uguali? Qual è la reale distinzione tra bene e male? O gli uomini sono forse divisi in due categorie, quelli ordinari e quelli straordinari?
Si sente l'influenza del pensiero nietzschiano e la teoria dell'oltreuomo che va ad animare il personaggio di Rodia. Un personaggio che sarebbe meglio chiamare uomo, tanto Dostoevskij riesce a descriverlo accuratamente dal punto di vista psicologico. Non siamo semplici spettatori della sua angoscia, ma siamo trasportati dentro la sua mente, tra le sue paure, tra i timori degli occhi della folla. Dostoevskij ci trascina all'interno di brani talmente intensi da mettere i brividi.
Rodia è come una vetta solitaria che si erge in una pianura sconfinata puntellata da personaggi che compaiono e spariscono per centinaia di pagine. Tutto ruota intorno al protagonista i cui incontri non sono mai casuali. Dostoevskij non si limita però a gettare nomi e patronimici tra le righe, ma di ogni personaggio abbiamo un abbozzo della sua psicologia. E anche se non mancano comprimari, come la sorella Dunja e il fedele amico Razumichin, la svolta decisiva avviene con la comparsa di Sonja, condotta alla prostituzione per mantenere la sua famiglia.
Sonja sarà per Rodia la luce. Uno dei capitoli più intensi di tutto il romanzo è proprio quello del dialogo tra questi due personaggi. Così diversi, così simili.

"Delitto e castigo" non è solo questo, si snodano e si intrecciano storie e sottotrame con molti protagonisti che si destreggiano tra le loro vicissitudini. Leggendolo, i patronimici e i cognomi sembrano tutti uguali, i personaggi fanno la loro apparizione e scompaiono, per tornare decine e decine di pagine dopo. Dostoevskij usa spesso i diminutivi che sono completamente diversi dai nomi effettivi, provocando ancora più confusione. Non usa un linguaggio scorrevole e spesso fa profonde digressioni che appesantiscono la lettura.
Non è un romanzo semplice, non è un romanzo "da ombrellone". E' una storia magnifica, unica, di una profondità strabiliante. Quando girerete l'ultima pagina rimarrete senza parole, ma la vostra mente sarà ancora annebbiata a causa della storia che avete appena vissuto.

Spero di avervi fatto capire almeno in parte quello che io ho provato durante la lettura e spero di avervi fatto venire un po' di curiosità nei confronti di questo romanzo.
Sarebbe riduttivo mettere la votazione che solitamente accompagna le mie recensioni, così vi saluto augurandovi buona lettura.

5 commenti:

Matteo ha detto...

Olivia, la tua recensione è bellissima, davvero. Traspaiono le tue emozioni, la tua umiltà (perché hai proprio ragione, c'è sempre un po' di difficoltà e di 'paura' nel recensire un classico senza tempo come questo), la grandezza del romanzo... non so che dire, a parte che mi hai fatto venire una voglia immensa di iniziarlo SUBITO. :')
Grazie, di cuore!

Irene Vanni ha detto...

Secondo me con un po' di infarinatura della psicologia dell'epoca, il libro potrebbe essere apprezzato anche di più... l'apice per me restano comunque "I fratelli Karamazov"

Olivia ha detto...

Grazie Matteo! Sono davvero felice, era quello che volevo trasmettere.
Irene, sicuramente la mia esperienza con Dostoevskij non si fermerà qui :)

Katerina ha detto...

Mi hai fatto venire una voglia di riprovarci, con questo libro, che non hai idea :P

Olivia ha detto...

Dai Katerina, al momento giusto vedrai che te ne innamorerai ;)