martedì 27 novembre 2012

Recensione: H/H

H/H
Banana Yoshimoto
Titolo originale: ハードボイルド/ハードラック
                   (Hādoboirudo/Hādorakku)
Pagine: 95
Casa Editrice: Feltrinelli
Prezzo: € 9,30

Trama
Due racconti lunghi ("Hard-boiled" e "Hard-luck") che trattano della morte, tema familiare a Banana Yoshimoto, mostrando i diversi modi con cui la si può affrontare. Il primo racconto si svolge tutto nello spazio di una notte. Dopo una gita una donna giunge in un paese dove decide di pernottare. In un'atmosfera inquietante rivive momenti intensi e dolorosi del suo passato. Nel secondo racconto la giovane rotagonista si reca tutti i giorni in ospedale a trovare la sorella Kumi in coma per emorragia cerebrale. La malattia e la morte le permettono di pensare alla vita in un modo tutto nuovo, che fino a poco tempo prima non avrebbe mai immaginato.

Autrice
Banana Yoshimoto è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre Ryumey Yoshimoto è un celebre poeta scrittore e critico di formazione marxista, autore, tra l’altro, di un saggio sulla figlia. Il desiderio di scrivere e l’ambiente in cui è cresciuta hanno in breve tempo fatto emergere il grande talento della giovane Banana che a soli ventiquattro anni era già famosissima grazie al suo primo libro. Il suo stile caratterizzato da un linguaggio intimo e semplice è particolarmente apprezzato dai giovani che bene sanno cogliere la solitudine e il dolore del crescere tra i temi affrontati nei suoi testi. Ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da "Kitchen", pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Banana Yoshimoto ha vinto il premio Scanno nel 1993, il premio Maschera d’Argento nel 1999 e il premio Capri nel 2011.

Recensione
Banana Yoshimoto è un’autrice giapponese molto amata in Italia (e molto prolifica). Il primo romanzo che ho letto dell’autrice è stato “Delfini”, un anno fa. È stata una piacevole lettura, anche se mi aspettavo qualcosa di più. Sembrava che mancasse quel nonsoché che avrebbe reso il libro una lettura più interessante. Quest’anno mi trovo ancora a leggere un romanzo di questa scrittrice giapponese e il motivo di fondo è che mi serviva un autore il cui cognome iniziasse per Y per la Sfida dell’Alfabeto. Ho così deciso di leggere “H/H”.

Il libro contiene due racconti: “Hard-boiled” e “Hard-luck”, che narrano di temi molto cari all’autrice. La Yoshimoto, infatti, predilige temi quali l’amore, la famiglia, l’amicizia, la morte e il sovrannaturale, quest’ultima componente è sempre ben dosata e inserita con grazia, senza diventare eccessiva.
Hard-boiled” si svolge in una notte, quando la protagonista del racconto si trova in un albergo. Durante questa notte, la donna vivrà degli incontri soprannaturali e dei sogni particolari che le ricorderanno un amore passato, quello vissuto con un’altra ragazza, Chizuru. Durante questa notte la protagonista, di cui non sappiamo il nome, si troverà a vivere momenti intensi e dolorosi, ma che riusciranno al tempo stesso a conferirle nuova forza per continuare la sua vita.
Se nel primo racconto il tema della morte è un contorno alle vicende che coinvolgono la protagonista, in “Hard-luck” la morte è l’avvenimento che permette alla protagonista, anche qui una donna, di pensare alla vita in un modo nuovo. La giovane donna si reca ogni giorno in ospedale per trovare la sorella, Kuni, in come per un’emorragia cerebrale, dove fa la conoscenza di Sakai, il fratello del futuro cognato. Anche se il fidanzamento è stato rotto, Sakai si reca ogni giorno in ospedale per aiutare al famiglia di Kuni. La protagonista e Sakai iniziano piano piano a conoscersi e ad affrontare insieme il distacco dalla vita.

Ho apprezzato molto i due racconti che sono presenti in questo libro, in particolare il secondo. La Yoshimoto narra con delicatezza le vite delle due protagoniste, facendo riemergere ricordi che hanno segnato la loro vita e che le hanno fatte diventare le donne che sono. In “Hard-boiled”, la protagonista deve imparare ad essere forte, mentre quella di “Hard-luck” ad affrontare la vita in modo diverso, senza poter contare più sulla sorella.
La Yoshimoto racconta con uno stile semplice e delicato, capace di evocare scenari onirici e nebulosi, che si adeguano perfettamente ai racconti. I libri di questa scrittrice sono pervasi dalla malinconia, che può tramutarsi in angoscia. Se fosse possibile fare un paragone, direi che leggere questi due racconti della Yoshimoto è come passeggiare in un parco, durante una giornata nuvolosa dopo la pioggia. Un bel libro, in particolare “Hard-luck”, più emozionante del primo racconto, per farsi trasportare nella calma malinconica che finora sono riuscita a trovare solo in questa scrittrice.

Voto: 3,5/5
(Hard-boiled: 3/5; Hard-luck: 4/5) 

Vorrei fare un breve approfondimento sui titoli dei due racconti.
Hard-boiled” è un’espressione inglese che si utilizza per indicare le uova sode che, in senso figurato, indica una persona dura, spavalda. Questo è infatti il consiglio che viene dato alla protagonista.
Hard-luck” indica invece la sfortuna e la malasorte, ma può essere anche un’espressione esclamativa traducibile come “Che sfortuna!”. Infine, se si parla di “hard luck story” indica una storia pietosa o strappalacrime. In questo caso penso che si possano intendere entrambe le sfumature: la sfortuna che ha colpito Kuni, la sorella della protagonista, e la storia pietosa, che ci viene raccontata dalla Yoshimoto.

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