lunedì 7 maggio 2012

Recensione: Colazione da Starbucks

Colazione da Starbucks
Laura Fitzgerald
Titolo originale: Veil of Roses
Pagine: 333
Casa Editrice: Piemme
Prezzo: € 16,90

Trama
Il giorno del suo ventisettesimo compleanno Tami ha ricevuto in regalo un biglietto di sola andata per gli Stati Uniti. Ed eccola in America, tra mille novità: la ragazza è finalmente libera, dalle rigide regole del suo paese, dagli obblighi familiari e dal velo. Ma la legge sull'immigrazione parla chiaro: il suo visto scadrà nel giro di tre mesi, dopodiché dovrà tornare a casa. Ecco perché deve trovarsi un marito. Non importa chi sia e cosa provi per lei, purché acconsenta a sposarla e possieda la preziosa cittadinanza. Quale americano è disposto ad accettare le rigide regole matrimoniali imposte dalla tradizione persiana e a convolare a nozze in così poco tempo? L'impresa è tutt'altro che facile e a complicare le cose ci si mette pure l'incontro con il manager di Starbucks, Ike, che con l'Iran e le sue tradizioni non c'entra proprio un bel niente. È nel suo corso di inglese che Tami troverà la salvezza, e con l'incoraggiamento di un vulcanico gruppo di nuovi amici potrà continuare a coltivare il suo sogno americano.

Autrice
Vive a Tucson, Arizona, con il marito e i due figli. Proprio grazie al marito, un iraniano trapiantato in America, si è accostata alla cultura persiana e ai problemi dell'odierno Iran, che ha deciso di raccontare con tono leggero e divertente in questo suo primo romanzo.
(Tratto dalla sovracoperta)

Recensione
Quando Tami arriva in America è tutto nuovo e trova una libertà che quasi la soffoca, sempre abituata a portare l'hijab e alle regole ferree vigenti in Iran. Ma godere al massimo di questa nuova libertà non può essere l'unico pensiero nella sua testa: Tami deve sposarsi prima che le scada il visto per poter rimanere negli Stati Uniti.
"Colazione da Starbucks", purtroppo, non mi è piaciuto molto. La narrazione è lineare, semplice e senza colpi di scena. Succede esattamente quello che ci si aspetta. Tami, giovane ragazza iraniana, arriva in America, dove già vive la sorella e deve sposarsi con un iraniano. E' insicura, impacciata e deve prendere confidenza con il nuovo mondo. Tami non è un personaggio antipatico ma l'autrice a volte la fa parlare in maniera nozionistica, in particolare quando implicitamente sta dialogando con il lettore, spiegandogli il questo e il quello della sua cultura. Il fatto è che in questi momenti non è Tami a parlare, ma si sente che è l'autrice.
Simpatici sono i compagni del corso di inglese che la protagonista frequenta, tutti stranieri che sono arrivati negli USA e tutti diversi tra loro.
Non c'è stato niente però che mi abbia colpito particolarmente, tant'è vero che l'ho abbandonato al decimo capitolo, mi è passata la voglia di leggere, poi mi sono messa a leggere un altro libro e alla fine l'ho ripreso in mano per finirlo. Forse c'erano delle buone potenzialità, che non sono state sfruttate a dovere.
Mette in luce una tematica importante (la condizione delle donne nel medio-oriente) attraverso una storia leggere e a tratti divertente, ma sicuramente niente di eccezionale. Aveva delle buone potenzialità che non sono state sfruttate.
Per gli amanti del genere, chi vuole una storia romantica senza nulla di nuovo, chi cerca una lettura poco impegnativa.

Voto: 2,5/5

Buone letture!
Stay Tuned! :)

2 commenti:

Tiziana ha detto...

pensavo fosse un normale chick lit, invece dalla trama mi pare un po' diverso, giusto?

Olivia ha detto...

Dalla trama pensavo anch'io fosse un chick lit carino caruccio e leggero. Forse sarà anche per questo che non mi è piaciuto molto. E' un po' diverso dal solito, rispetto al genere, secondo me.