martedì 22 maggio 2012

Teaser Tuesday #14


Questa è una rubrica a cadenza settimanale, creata dal blog americanoShould Be Reading. Come la maggior parte delle rubriche, anche questa è una sorta di giochino per poter condividere con tutti ciò che stiamo leggendo. Le regole sono molto semplici:

  • Prendi il libro che stai leggendo
  • Aprilo in una pagina a caso
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto
Aggiungo una mia piccola regolina 
  • Condivido uno spezzone di una parte del libro già letta, perchè non vorrei avere degli spoilers io stessa!

Sul comodino

"Moscardo era più che mai smarrito. Non aveva mai visto un laburno, o avorno, o orno, o ornello, però era sconcertato da quel nome che, in lingua lapina, equivale a "albero velenoso". Come poteva chiamarsi, un coniglio, Veleno? E come potevano, dei sassi, esser El-ahrairà? Nella sua confusione borbottò: - Non capisco mica.
- E' ciò che noi chiamiamo una Forma - spiegò Ribes. - Non ne avevi mai viste, prima d'ora? Quei sassi riproducono, sul muro, la forma di El-ahrairà. Lo vediamo mentre ruba la lattuga del Re. Hai capito? -"

(pagina 87)
Quali sono i vostri teaser di questa settimana? :)
Stay Tuned!

1 commento:

Matteo ha detto...

Ecco il mio:

"Rimase disteso in silenzio per molto tempo, guardando le stelle e ascoltando i mormorii deboli di varie conversazioni che si sentivano in quel momento attraverso la Radura. Il sonno gli sembrava qualcosa di lontanissimo e non riusciva a scuotersi di dosso la disperazione e lo scoramento che gli pervadevano il cuore e il cervello. [...]
Era stata una giornata infinita. E strana. Era tutto così... assurdo. Si ricordava tantissime inezie sulla vita: mangiare, i vestiti, studiare, giocare, immagini generiche dell'aspetto del mondo. Ma ogni dettaglio che avrebbe dato completezza alle immagini per creare veri ricordi, in qualche modo era stato cancellato. Era come guardare una fotografia coperta da trenta centimetri di acqua limacciosa. E forse, più che qualunque altra cosa, si sentiva... triste."

da l labirinto di James Dashner