lunedì 14 maggio 2012

Cinelibro #1: Il ritratto di Dorian Gray

Grande lettrice e grande appassionata di cinema. Per questo motivo ho deciso di aggiungere una rubrica che possa mettere insieme queste mie due passioni. In particolare questa rubrica presenterà ogni volta un libro e il film che ne è stato tratto. La rubrica sarà organizzata presentando trama del libro e scheda tecnica del film che ne è stato tratto. A seguire un mio commento sulla trasposizione cinematografica. Il film è all'altezza del libro? Conviene guardare il film o ne rimarremo delusi?
L'appuntamento con "Cinelibro" è ogni due settimane e ci terrà compagnia il lunedì.


"Il ritratto di Dorian Gray" VS "Dorian Gray" (2009)

 

Il libro
“Il ritratto di Dorian Gray” è una delle opere più famose di Oscar Wilde, grande rappresentante delle lettura inglese dell’Ottocento.
Il romanzo viene pubblicato, corredato da prefazione, nell’aprile del 1891. Esso è considerato una delle opere cardine della corrente del decadentismo e dell’estetismo, assieme all’opera di Huysmans, “À rebours”. L’estetismo allude alla ricerca esasperata di tutto ciò che è bello e superfluo, in contrapposizione con ciò che è utile e necessario, ritenuto perciò mediocre e adatto alla vita di tutti i giorni. Il personaggio di Dorian Gray incarna alla perfezione questo movimento artistico-letterario che pervade l’Europa del periodo; un esempio è presente anche nella letteratura italiana attraverso il personaggio di Andrea Sperelli, protagonista de “Il piacere” di D’Annunzio.
Il ritratto di Dorian Gray” è un’opera molto ben strutturata, composta da diciotto capitoli che sono organizzata in maniera minuziosa, senza lasciare nulla al caso. Il capitolo cardine e spartiacque è il numero undici, che occupa un arco temporale di ben diciotto anni.
Il protagonista del romanzo è Dorian Gray, giovane bello e affascinante, attratto dal culto della bellezza e del piacere. Personaggio di riferimento all’interno della sua vita è Lord Henry Wotton, che lo consiglia, dando una svolta alla sua vita e portandolo (più o meno) consapevolmente sulla via della perdizione. Personaggio ambiguo e insicuro è rappresentato dal pittore Basil Hallward, che dipinge il ritratto del giovane Dorian, per il quale prova un’ammirazione smodata. 
La componente sovrannaturale del romanzo è data dal ritratto che muta e invecchia al posto del giovane. Dorian infatti esprime il desiderio di non invecchiare e, inconsapevolmente, scopre che per ogni azione malvagia che compie il ritratto si abbrutisce, diventando diabolico e il giovane stesso mantiene intatta la sua bellezza, non invecchiando di un giorno. Lord Wotton rappresenta una sorta di diavolo tentatore per il giovane Dorian che inizialmente è inconsapevole della sua bellezza e del fascino che esercita sulle persone che sono intorno a lui. Il patto diabolico stretto da Dorian non è mai esplicitato e rimane una componente di mistero all’interno di tutta la storia. Il patto ricorda molto quello che strige Faust all’interno dell’opera teatrale scritta da Marlowe
Per Dorian tutto deve ruotare intorno all’arte e alla bellezza e questo lo porterà ad essere una persona malvagia e diabolica, che lo porterà ad avere tragiche conseguenze. La celebre storia di Dorian è arricchita dagli aforismi che Wilde fa dire a Lord Wotton, divenuti celebri, e che arricchiscono la bellezza di questo romanzo. Molte sono state le trasposizioni cinematografiche realizzate per raccontare sul grande schermo la storia di Dorian Gray. Oggi parleremo di quella più recente, che non è sicuramente la più riuscita.

Il film
L'ultima trasposizione cinematografica del famosissimo romanzo di Wilde risale al 2009 con il film "Dorian Gray", diretto da Oliver Parker. Nel film la parte del protagonista è interpretata da Ben Barnes (che ha raggiunto la fama come Principe Caspian, nell'omonimo capitolo della saga delle Cronache di Narnia), mentre a parte di Lord Wotton è interpretata da Colin Firth (interprete di innumerevoli film e vincitore dell'Oscar come miglior attore protagonista nel 2011 con "Il discorso del re").

Lord Wotton (Colin Firth) e Dorian Gray (Ben Barnes)
Il regista è alla sua terza trasposizione cinematografica per quanto riguarda le opere di Wilde, dopo "Un marito ideale" e "L'importanza di chiamarsi Ernest". Bisogna subito dire che almeno il titolo del film è solamente "Dorian Gray" e che è sempre stato definito come "tratto da" e non "basato sul". La differenza tra queste due terminologie infatti è molto forte. Quando un film è "basato sul" romanzo (o una storia), solitamente stiamo per assistere ad una rappresentazione abbastanza fedele della storia che abbiamo già letto, mentre quando il film è "tratto da", il libro viene preso come spunto e non come una traccia da seguire. 

Dorian Gray e il suo ritratto
Trasporre sul grande schermo un romanzo così amato e importante dal punto di vista letterario come è "Il ritratto di Dorian Gray", non è sicuramente un'impresa semplice. Le aspettative nei confronti di questo lavoro sono sicuramente alte, se si vuole paragonare il film al libro. E' innegabile dire che se si è letto il libro, la prima cosa che si notano sono le differenze: questo c'è, questo manca, questo è diverso, questo non va bene. Da questo punto di vista, il film non può che essere bocciato. La storia narrata è differente e trae solamente spunto da quella del giovane bello e dannato (sia in senso lato che letterale) protagonista del romanzo. Le differenze non solo qualcosa su cui si può soprassedere, ma sono enormi!
Partendo dal personaggio di Dorian, la prima cosa da dire è che nel libro è presentato come un giovane con capelli biondi e occhi azzurri. Ok, è qualcosa di poco conto (rispetto a tutto quello che viene dopo), perciò passiamo avanti. Quello che lascia stupefatto il lettore sono delle situazioni inventate di sana pianta. Si inizia con la scena iniziale del film (che è qualcosa che capita nel capitolo 13 -se non sbaglio-) e si prosegue, di male in peggio, con il personaggio di James Vane e Emily Wotton.

Emily Wotton (Rebecca Hall)
Per non svelare nulla a coloro che non hanno letto il libro, posso solo dire che la vita di James nel film prende una strada diversa rispetto a come accade nel libro. Quello che lascia davvero a bocca aperta è Emily Wotton. Non sapete chi è? Ma come! E' la figlia di Lord Wotton! Cosa? State dicendo che non l'avete presente? Che non vi ricordate di lei? Vi ricordate bene. La cara Emily è un personaggio inventato di sana pianta per il film, che non ha mai fatto comparsa tra le pagine del buon vecchio romanzo di Wilde.
Come ciliegina sulla torta, il finale del film non è il finale del libro. Sì, sono rimasta un po' stupita, ma dopo tutto quello che era già successo nel film, c'era quasi da aspettarselo. Possiamo dire che la fine del libro gira a destra e quella del film a sinistra.
Il Dorian Gray de
"La leggenda degli uomini straordinari"
Per concludere e dire qualcosa anche sugli interpreti e i personaggi, Colin Firth è sicuramente quello più azzeccato. L'attore riesce a calarsi molto bene nei panni del Lord ottocentesco e non stona con la storia. La stessa cosa non si può invece dire del giovane interprete di Dorian. Sarà forse la giovane età dell'attore, ma a parer mio, non riesce a rendere il fascino e il carisma che ha il personaggio del libro. Il Dorian Gray che abbiamo potuto osservare nel film "La leggenda degli uomini straordinari", riesce ad interpretare meglio il suo ruolo. Forse un attore un po' più maturo avrebbe reso al meglio il dandy ottocentesco di Wilde.

Giudizio
Il "Dorian Gray" del 2009 è un film che paragonato al libro non può reggere il confronto. E' necessario guardarlo chiudendo tutto quello che si sa di un romanzo nel cassetto fino alla fine alla fine per riuscire ad apprezzarlo. Se cercate una buona trasposizione cinematografica, non è questa. Se cercate un film per tenervi compagnia un pomeriggio, questo può fare al caso vostro.

Termina qui la prima puntata di "Cinelibro", sperando che vi sia piaciuta, l'appuntamento è tra due lunedì con un nuovo confronto libro-film.
Stay Tuned! :)

5 commenti:

Clody ha detto...

Molto bello questo post...interessante!
"Il ritratto di Dorian Gray" è uno dei miei libri preferiti :-)

Tiziana ha detto...

Anche a me non era piaciuto questa versione di "dorian Gray", molto meglio quella degli anni '40...tu l'hai vista?

Olivia ha detto...

Grazie Clody! :) Il libro è veramente bello!

No, Tiziana, quella degli anni '40 non l'ho vista :( merita?

Stefania Tuveri ha detto...

Sono pienamente d'accordo con il tuo giudizio. Chi ha letto il libro ha sicuramente passato tutto il tempo a notare le differenze e le "cose sbagliate" e non si è goduto il film, ma chi non l'ha letto (sì, so che è vergognoso, ma conosco gente che non ha letto questo pilastro della letteratura) credo che lo abbia apprezzato.

Tiziana ha detto...

si, quella degli anni '40 merita davvero, anche se per certi versi via un po' sull'horror (ma non troppo).

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=20953